Comunità di S.Egidio


 

07/09/2004

IL RACCONTO
L'ex dissidente russo: �Anche in una cella di tre metri non ho mai smesso di sentire l'abbraccio di Dio�
da Lecco

 

�I comunisti avevano dichiarato guerra al Cielo e intentato un processo contro Dio. Ma il sangue dai martiri russi, come quello dei primi Cristiani, ha fecondato il terreno della Chiesa�.

Nemmeno la pi� dura prigionia patita per nove anni in un Gulag dell'Estremo Oriente sovietico, � riuscita a scalfire la solida fede di Alexander Ogorodnikov, cristiano ortodosso e presidente della russa �Christian democratic union�, intervenuto ieri pomeriggio a Lecco nell'ambito delle iniziative di �Religioni e culture: il coraggio di un nuovo umanesimo�, in corso di svolgimento a Milano. Imprigionato fino all'87 per aver fondato un movimento religioso in aperto contrasto con l'ateismo di stato propagandato dal regime, Ogorodnikov, 54 anni, ha ripercorso la travagliata vita della Chiesa russa sotto il comunismo, che �sistematicamente distruggeva le chiese e i simboli religiosi e imprigionava i credenti�.

�La mia generazione - ha richiamato con forza l'ex dissidente sovietico - ha creduto senza poter vedere, proprio come San Tommaso e questo contatto silenzioso con Dio ci ha permesso di distruggere l'antropologia marxista e materialista�. Pi� volte arrestato dalla polizia politica per la sua attivit� clandestina, Ogorodnikov ha ricordato i contatti italiani con il movimento di Comunione e Liberazione, grazie ai quali � riuscito a far conoscere in Occidente la situazione della Chiesa russa. �Anche in una cella di tre metri - ha concluso Ogorodnikov - sentivo l'abbraccio d Dio. La preghiera mi ha aiutato a resistere�.

Paolo Ferrario