�Nessuna guerra � santa. Solo la pace � santa�. � sotto a queste parole che, davanti al Duomo di Milano, mettono la loro firma i rappresentanti di tutte le religioni. � l'atto finale dell'incontro �Uomini e religioni� che, su iniziativa della Comunit� di Sant'Egidio e dell'arcidiocesi ambrosiana da domenica li ha visti di nuovo riuniti insieme. In giorni difficili, tra gli orrori di Beslan e l'angoscia per nuovi rapimenti in Iraq. Si sono confrontati su come lavorare insieme per rimarginare le tante ferite del mondo di oggi. Ma soprattutto, ieri pomeriggio, sono tornati a mettere le angoscie degli uomini nelle mani di Dio. Hanno pregato in luoghi diversi, ciascuno secondo la propria tradizione. Per poi convergere insieme in piazza del Duomo. E tradurre l'invocazione in un'affermazione precisa: �Chi usa la violenza - sta scritto nell'appello letto ad alta voce da Rita Borsellino davanti ad alcune migliaia di persone radunatesi per l'occasione nel centro di Milano - scredita la propria causa. Chi crede che solo una violenza pi� grande � la risposta al torto subito non vede le montagne di odio che contribuisce a creare e che pesano anche sulle generazioni dei figli. Un mondo senza guerra e senza terrore � possibile�.
Sono parole da cui lasciarsi accompagnare. �Partiamo tutti un po' pi� arricchiti dagli incontri che abbiamo vissuto�, ha detto nel suo saluto conclusivo l'arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi. Un patrimonio che � fatto di una serie di s� e di no ben precisi. �No a ogni ingiustizia e oppressione, che crea squilibri e tensioni nel mondo - ha elencato il porporato -. No a ogni terrorismo, che � solo espressione di una barbarie cieca e vigliacca. No a ogni violenza e a ogni guerra, che seminano solo distruzione, sangue e morte. S� al dialogo, al confronto, alla democrazia, che concorrono a ritrovare l'unit� tra i popoli e le nazioni, nel rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno. S� a una reale libert� religiosa in ogni Paese del mondo, quale fondamento e presidio di autentica libert� per ogni popolo�. � la bussola che le religioni possono offrire al mondo disorientato di oggi. In questo senso l'arcivescovo di Milano ha anche lanciato una proposta: �Perch� - ha detto Tettamanzi - non auspicare modalit� concrete e stabili con cui promuovere il confronto e la cooperazione fra tutte le religioni, per il bene di ogni uomo e donna di ogni Paese?�.
Un luogo utile per continuare a ragionare insieme. �In queste giornate - ha detto Andrea Riccardi durante la cerimonia conclusiva in piazza del Duomo - non abbiamo sentito un facile unanimismo, affrettato dalla volont� di far bella figura, ma abbiamo colto come un desiderio di pace abbia attraversato i rappresentanti religiosi qui presenti e i credenti di tutte le religioni. Importanti testimonianze ci hanno trasmesso e manifestato il dolore di tanti in non poche parti del mondo. Di fronte a scenari cos� dolorosi - ha continuato il fondatore della Comunit� di Sant'Egidio - � facile farsi prendere dal pessimismo, cedere all'idea che un futuro insanguinato e drammatico sia iscritto inevitabilmente nel nostro domani. Invece in questi giorni, uomini e donne di diversa religione hanno mostrato la volont� di non farsi dominare dalla paura. Si � provato a guardare in faccia la realt�, cos� come essa appare�.
Lo hanno fatto i leader religiosi, ma lo ha fatto anche tanta gente comune a Milano. Ieri era palpabile la soddisfazione degli organizzatori per le quasi diecimila persone che in due giorni hanno partecipato ai lavori delle trentasei tavole rotonde sui grandi temi di oggi. A cui vanno aggiunti altri ventiquattro incontri che luned� sera si sono svolti in altrettante parrocchie dell'arcidiocesi, sempre con al centro testimonianze di personalit� presenti a Milano per �Uomini e religioni�. Tutti momenti vivaci, con molte domande. �Questo confronto ha fatto molto bene a tutti - commentava ieri pomeriggio parlando ai giornalisti Riccardi -. In un mondo globalizzato dove paradossalmente � diventato difficile parlarsi faccia a faccia anche per questi leader religiosi c'� il rischio di non sintonizzarsi a sufficienza con le attese reali, concreti delle persone�. Proprio il protagonismo di ciascuno � stato uno dei ritornelli di queste giornate. Se la violenza di pochi oggi pu� gettare il mondo sull'orlo del precipizio, si � detto, � vero anche l'opposto: tanti gesti piccoli, concreti, di incontro tra credenti in ogni parte del mondo, possono aprire per tutti una strada. �Vogliamo fare della pace l'oggetto quotidiano della nostra preghiera e del nostro agire nella logica del dialogo�, ha detto ieri sera il cardinale Tettamanzi. Dalla paura si esce solo cos�.
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Giorgio Bernardelli
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