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il Cittadino |
11/09/2004 |
� stato vibrante il discorso pronunciato da Andrea Riccardi, fondatore e presidente della Comunit� di sant�Egidio |
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64 leaders di religioni diverse hanno firmato l�appello per la pace �perch� si trovi il coraggio per un nuovo umanesimo�. E� stato il solenne momento conclusivo del XVIII incontro internazionale di dialogo interreligioso organizzato dalla Comunit� di San Egidio e dall�Arcidiocesi di Milano. In Piazza Duomo, marted� sera, migliaia di uomini e donne di fede, dopo aver pregato, sono convenuti al termine di una processione comune, per ribadire che �il nome di Dio � pace� e chi �usa il nome santo di Dio per benedire la guerra e il terrorismo maledice anche la causa per cui combatte e si allontana da Dio�. Piazza del Duomo era gremita di folla: gente di tutte le et�, proveniente da ogni parte del mondo per testimoniare la voglia di dialogo, di conoscenza reciproca e di pace. �Sempre la pace � possibile! � ha scritto il Santo Padre ai presenti, in un messaggio letto dal cardinal Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell�Unit� dei Cristiani � Sempre si deve cooperare per sradicare dalla cultura e dalla vita i semi di amarezza e incomprensione in esse presenti�. Le religioni hanno un compito particolare nel richiamare tutti gli uomini e le donne a una consapevolezza �che il conflitto non � mai inevitabile�. Giovanni Paolo II richiama ognuno di noi perch� �venga un sussulto spirituale e culturale che porti gli uomini a bandire la guerra. S�, mai pi� la guerra!�Sul palco Rita Borsellino ha letto l�appello di pace, risultato dalla serie di lavori di questo incontro internazionale di Milano, dove si afferma che: �il dialogo � l�arte dei coraggiosi che cura le ferite della divisione e rigenera nel profondo la nostra vita�. L�arte del dialogo infatti �svuota nel tempo, anche le ragioni del terrore e toglie terreno all�ingiustizia che crea risentimento e violenza�. Diventa fondamentale in questo modo che il nostro sia il tempo �del coraggio di un nuovo umanesimo, nutrito dalla fede� che fonda in maniera sacra �il valore della persona umana e la lega a un mondo dove esistono gli altri�. Il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, ha detto sottolineato come a tutti noi, oggi, sia �chiesta un nuova assunzione di responsabilit�. Senza alcuna ingenuit�, con la forza della ragione e animati da fede genuina� da qui l�impegno �a costruire un nuovo umanesimo, fondato sulla dignit� sacra ed inviolabile di ogni persona�. Un messaggio di speranza, il suo, una speranza �che ci fa ripetere qui, disposti a pagare di persona, il nostro �s� appassionato e generoso. S� alla verit�, alla giustizia, alla solidariet�, alla libert� quali veri e insostituibili pilastri della pace. S� al dialogo, al confronto alla democrazia nel rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno. S� a una reale libert� religiosa in ogni Paese del mondo�. Vibrante anche il discorso di Andrea Riccardi, fondatore e presidente della Comunit� di S. Egidio: �il nostro cammino di dialogo continua, non � interrotto. Non � intimidito dalle esplosioni di violenza e di terrorismo. Non � intimidito dai profeti dello scontro. Il tessuto umano lacerato di questo mondo, in tante sue parti, esige la pazienza del dialogo e dell�incontro. Milano � stata un passaggio importante, premessa di altri incontri in vari luoghi del mondo�. Le parole sottoscritte nell�appello di pace �non sono parole gettate al vento! Ma vengono dal profondo � ha proseguito Riccardi � e sono maturate nella preghiera con il conforto della sapienza di diverse tradizioni religiose, spesso provate dal crogiuolo della sofferenza�. Toccante, infine, la testimonianza di Celestin Twizere, ruandese, che ha vissuto il dramma di anni di sterminio che ha provocato un milione di morti e 3 milioni di profughi, ed ha letto parole di speranza �Ogni volta che una persona � uccisa dalla violenza di suo fratello � ha detto� ci si dovrebbe sempre chiedere dov�era l�uomo, invece di lamentarsi dell�assenza di Dio. Durante questi giorni ho visto l�impegno di molti uomini e donne sulla strada della pace. Siamo differenti e veniamo da tutte le parti del mondo, ma abbiamo mostrato che si pu� vivere gli uni accanto agli altri. Non gli uni contro gli altri. Diventando credente � ha concluso Twizere � ho scoperto che il perdono � possibile anche dopo aver vissuto il grande male del genocidio. Perdonare non � facile, ma � il solo modo di spezzare una catena di violenza e di vendetta�. Al termine i rappresentanti religiosi hanno firmato l�appello di pace, consegnandolo simbolicamente alle nuove generazioni e alle Nazioni, ed acceso un lume di speranza con la consapevolezza che a Milano si � dimostrato che un mondo fatto di dialogo, di conoscenza e rispetto reciproci per vivere in pace � possibile. Giacomo Biancardigiornalista di Telepace
Giacomo Biancardi
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