Se la bozza di Costituzione europea difetta da una parte di un riferimengto alle sue radici ebraico-cristiane (con una vistosa dimenticanza della Shoa), il pathos che dovrebbe renderne pi� "caldo" e la prospettiva non dovrebbe fare a meno di guardare all'Africa, orizzonte ineludibile dell'Europa, periferia del mondo occidentale (durante e dopo la stagione coloniale non ha saputo aiutarvi la crescita di una classe politica democratica) che oggi rischia di essere perda di tentazioni fondamentaliste. 'Eurafrica', scritto da Mario Marazziti ed Andrea Riccardi, edito da Leonardo International, ha un'ambizione: far uscire l'Africa dal dimenticatoio. Il libro verr� presentato il pomeriggio di luned� 13 settembre, alle ore 18, nella libreria 'Martelli' di Firenze, nell'ambito delle iniziative del Consiglio regionale collegate alla Prima conferenza delle Assemblee regionali europee ed africane, da Mario Marazziti, coautore del volume, con gli interventi di Umberto Cecchi, editorialista; Maurizio Naldini, inviato speciale, e Massimo Toschi, Consigliere per la Pace, la Cooperazione ed i Diritti Umani del Presidente della Regione Toscana. Moderatore: Michele Brancale. La tesi di fondo di 'Eurafrica' � che senza un comune destino con l'Europa, L'Africa ha poco futuro e l'Europa senza l'Africa perde parte del suo significato. In un percorso originale si arriva a capire di pi� di globalizzazione e di identit�, scontro tra le civilt� e arte della convivenza, squilibri mondiali e modi per superarli, terrorismo e vie d'uscita. Mario Marazziti, saggista e dirigente Rai, portavoce della Comunit� di Sant'Egidio, ha fatto parte del team di mediazione che ha messo fino alla guerra civile in Burundi, con Nelson Mandela. Tra i suoi volumi 'I papi di carta' e 'Non uccidere'. Andrea Riccardi, storico contemporaneo e del cristianesimo, � tra gli studiosi di storia in Italia pi� tradotti all'estero. Premio Unesco per la Pace assieme alla Comunit� di Sant'Egidio, di cui � l'iniziatore, � stato uno dei mediatori del negoziato internazionale che ha concluso la guerra civile in Mozambico. E' considerato uno dei maggiori analisti del fenomeno religioso nel Novecento.
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