Comunità di S.Egidio


 

07/10/2004

SCUOLA E IMMIGRAZIONE
SE IL LIBRO DI TESTO DIVENTA MULTIETNICO
L�integrazione nasce a scuola con i libri di testo multietnici

 

La via per la coesistenza passa dall'educazione e dalla famiglia. Gli adulti possono aggiustare il tiro, cercare mezzi e individuare occasioni per rendere meno disagevole lo stare assieme. Ma � quanto ragazzi e ragazze imparano che fonda la convivenza o attiva la disarmonia. C��, insomma, una pedagogia interculturale

su cui attuare esperienze, da mettere a punto

in idee e in strumenti, se si vuole investire sul futuro del Paese e dell'Europa. Qualcuno

ci sta pensando molto seriamente e mette fieno in cascina. E� la casa editrice �La Scuola�,

di Brescia, d'intesa con la Comunit� di Sant'Egidio. Stanno per uscire i �Quaderni attivi per l'accoglienza degli alunni stranieri�, in cui sono raccolti a fascicolo piccoli dizionari illustrati, che mostrano corpo umano, casa, famiglia, villaggio con didascalie

nelle lingue correnti parlate da immigrati.

Come pure sono pronti per le librerie i �Dizionari multilingue�. A seconda delle materie (la prima � l'aritmetica) in dodici pagine si danno i rudimenti sulla numerazione decimale e sulle quattro operazioni fondamentali in russo, serbo, albanese, romeno, cinese, arabo. E' un filone lungimirante e anche fortunato quello che l'editrice sta perseguendo. Ne determinano la capacit� di penetrazione due fattori: il lavoro che la Comunit� di Sant'Egidio svolge all'estero e in Italia nel dialogo interreligioso e negli scambi fra le diverse culture; la competenza acquisita e cumulata a Brescia in cento anni di libri, riviste, corsi, convegni per l'insegnamento, da quando nel 1904 Giorgio Montini (padre del futuro Paolo VI), Luigi Bazoli, monsignor Angelo Zammarchi fondarono appunto �La Scuola�. Ha spianato le realizzazioni attuali il successo de �L'italiano per amico�, il corso per stranieri realizzato da Sant'Egidio: gi� sessantamila copie e dodici edizioni il livello base; alle diecimila copie il livello intermedio, in libreria da poco. Se, viste origini e ispirazione, � ideale la spinta dei promotori, sono ormai grandi numeri quelli con cui occorre fare i conti. Si calcola che raggiunge ormai la cifra di quasi 300 mila la popolazione scolastica, ragazzi e ragazze figli di immigrati che affollano le nostre aule scolastiche. E 180 sono i Paesi e le etnie di provenienza. Come la vita insegna e le cronache quotidianamente ribadiscono � dalle materne alle superiori che si creano i luoghi di incontro, di scambio, di conoscenza, di accettazione o di rifiuto, di comprensione o di polemica. Problema non solo italiano, ma europeo, emerge dai programmi de �La Scuola�. Tant'� che oggi e per tre giorni confluiscono a Brescia studiosi di vari Paesi in un colloquio internazionale che punta a fare il bilancio e a tracciare le prospettive dell'educazione in Europa.

Certo non � un caso che questo complesso di iniziative si sviluppi a Brescia. E� l'Italia laboratorio, il Paese delle realt� locali, che pensano e dispongono di risorse per realizzare progetti e opere, d'impresa e di cultura, pubbliche e private. Ed � anche l'Italia culla a Brescia di un cattolicesimo che banalmente viene definito progressista, ma che nella realt� rappresenta la roccaforte della pubblicistica teologica, del dibattito religioso, della ricerca: con solidi rapporti anche all'estero. Non per niente, oltre a �La Scuola�, altri gloriosi marchi sono attivi e riconosciuti: �Morcelliana�, �Paideia�, �Queriniana�. A garantire poi lo sviluppo � sempre pronta quella �finanza bianca� che proprio a Brescia annovera ancora situazione complessa, peraltro. Se � vero che in quella stessa realt� fiorisce ed ha qualificata rappresentanza il movimento leghista, non certo tenero con gli immigrati e con i loro problemi. Vede sempre la Leonessa d'Italia al centro del tentativo di introdurre le �quote� di stranieri da ammettere a scuola. Frustrato, per ora.

Marco Garzonio