Comunità di S.Egidio


 

10/10/2004


A scuola di italiano

 

Sempre di pi� le parrocchie si interrogano sulla realt� dell�immigrazione ed � da questa lettura dei segni dei tempi che giungono alla decisione di aprire le scuole di italiano per stranieri. Sono gi� una ventina quelle avviate in questi anni a Milano e altre 10 legate a cooperative e associazioni, tutte coordinate dall�ufficio per la Pastorale dei migranti della diocesi. Ma gli extracomunitari, principali vittime del caro casa, sono costretti a spostarsi in altri comuni, dove gli affitti sono di poco inferiori. E cos� comunit� cristiane e realt� locali si stanno mobilitando per avviare una ventina di nuove scuole di italiano a Rho, Cusano Milanino, Cesano Maderno, solo per fare qualche esempio. Gli stranieri che lavorano nel capoluogo lombardo, ma che la sera si spostano nell�hinterland avranno la possibilit� di frequentare i corsi.

� in programma per sabato 16 ottobre dalle 15 alle 18.30, in via S. Bernardino 4, un seminario dal titolo �Tra le righe� organizzato dalla Pastorale dei migranti. In quell�occasione sar� presentare l�esperienza di alcune scuole, ma si parler� anche di didattica e di temi che riguardano l�interculturalit�. Sono invitati gli insegnanti di italiano e tutti coloro che intendono conoscere il lavoro che le comunit� cristiane stanno svolgendo a favore di uomini e donne che lasciano il loro Paese in cerca di una vita migliore.

�Le scuole di italiano per stranieri non sono solo il luogo in cui si impara una lingua, anche se questo � un elemento fondamentale per l�integrazione degli stranieri�, dice Giorgio Del Zanna, coordinatore della scuola di italiano fondata nel 1997 dalla Comunit� di S. Egidio. �La scuola � intitolata a Louis Massignon, famoso orientalista francese, che ha diffuso la teoria della comune radice abramitica delle tre grandi religioni monoteiste�. Le scuole di italiano rappresentano infatti un luogo prezioso di incontro tra persone di culture e religioni diverse.

Bambini e adolescenti stranieri, spesso nati in Italia, gi� frequentano le scuole dell�obbligo, ma �il vero problema sono gli adulti�, spiega il responsabile dei corsi di S. Egidio, �che non solo sono espressione di sensibilit� e identit� chiare e definite, ma vivono anche la difficolt� dell�incontro con l�altro�.

La questione � stata affrontata anche dal coordinamento che ha riflettuto sia sul rapporto tra operatori, quindi insegnanti italiani e studenti, sia tra alunni. �Il dialogo e la convivenza infatti riguardano tutti�, dice Del Zanna, �e le difficolt� ci sono. Chi viene ad esempio dall�America Latina non ha mai avuto contatti con persone di religione islamica o di origini asiatiche�. Le esperienze sono molto diversificate e le differenze culturali e religiose non possono essere sottovalutate.

Le scuole raccolgono una variet� di persone e provenienze, ma le ore di lezione possono diventano occasione di confronto e di conoscenza reciproca. Non solo, ma il successo di queste esperienze nate all�ombra del campanile sono un messaggio forte per i milanesi. �Noi dimostriamo che � possibile vivere insieme tra persone di nazionalit� diversa, testimoniamo alla citt� che la convivenza � possibile�.

Impossibile invece � fornire oggi una mappatura precisa sulla presenza di extracomunitari nel capoluogo lombardo, anche se sappiamo che �la grande variet� coincide con la presenza di stranieri in Italia�, dice Del Zanna, �con la particolarit� che Milano � la citt� europea che forse raccoglie immigrati con il maggior numero di nazionalit�. I Paesi pi� rappresentati sono Cina, Sri Lanka, Europa dell�Est (Polonia, Ucraina, Romania) e America Latina, ma ci sono anche egiziani e marocchini.

Quella della lingua � tra le prime questioni ad essere affrontate dagli immigrati che vengono in Italia in cerca di lavoro. �Chi � arrivato da poco ed � clandestino investe molto sulla scuola�, spiega il coordinatore, �questo riflette il desiderio forte di integrazione�. Di solito le scuole di italiano sono il primo approccio per lo straniero per inserirsi nella realt� locale. �Poi c�� chi vive una situazione pi� stabile e punta a migliorare la conoscenza della lingua e vuole perfezionarsi anche in vista di altre esperienze formative professionale�. Per questo spesso le scuole offrono corsi di livelli diversi, anche se la richiesta maggiore � sempre di prima alfabetizzazione. �Non dimentichiamo che la lingua � ci� che permette di raccontarsi, parlare, ascoltare: � l�ambito in cui si costruisce il dialogo�. Ma in classe si parla anche il �linguaggio dell�amicizia� perch� �per noi non basta insegnare la lingua, se poi non nasce anche un rapporto personale e la vicinanza da pare dei professori. Questo avvicina anche gli stranieri tra loro�.

A scuola emerge anche il vissuto degli stranieri, che ai loro docenti rivolgo moltissime domande, �sia legate agli aspetti pi� pratici della vita quotidiana (casa e lavoro), sia interrogativi pi� profondi, come la solitudine, le difficolt� in terra straniera, episodi di razzismo subito�. � cos� che la lezione diventa un ambito privilegiato di ascolto, accoglienza e condivisione.

La maggior parte delle scuole, soprattutto se parrocchiali, si tengono la sera, due volte alla settimana. Quella della Comunit� di S. Egidio, in via Bramante, nel cos� detto quartiere cinese, si svolge invece il pomeriggio (gioved� e domenica). � forse la scuola pi� frequentata di Milano, solo l�anno scorso si sono iscritti 400 studenti. �Difficile dire se partecipano pi� uomini o donne, ma c�� da dire che per le donne cinesi, magrebine e per le straniere in generale, la scuola rappresenta sempre una forma di emancipazione e un�occasione per uscire di casa�, sottolinea Del Zanna, �questo non vale per� per le badanti dell�Est europeo che vivono una situazione ben diversa�.

Luisa Bove