Washington. Il fondatore della comunit� di Sant�Egidio, Andrea Riccardi, ha fatto personalmente appello al segretario di Stato Colin Powell per salvare la vita di Dominique Green, condannato a morte dallo Stato del Texas. L�esecuzione di Green, un afro-americano giudicato colpevole dell�uccisione di un uomo per rapina a Houston nel 1992, � fissata per il 26 ottobre. Riccardi si � incontrato con Powell al Dipartimento di Stato, il 13 ottobre a Washington, in occasione della visita nella capitale Usa per ricevere la laurea honoris causa data dalla Georgetown University per il suo impegno per la pace nel mondo. �E� stato un incontro cordiale�, ha detto Riccardi al Secolo XIX.
Quale risposta ha avuto per il suo appello a Powell per Green?
�A Powell abbiamo chiesto di intervenire , a livello privato e personale, sul governatore del Texas. E Powell ha detto che lo far, a livello personale. A livello ufficiale non pu�, sappiamo benissimo che il segretario di Stato non ha alcun potere su questo. Per questo condannato a morte la comunit� di Sant�Egidio si � molto impegnata. La sua esecuzione � fissata per il 26 ottobre. Probabilmente Green � una persona non colpevole e comunque � un�esistenza che negli anni del carcere � profondamente cambiata. � diventato un altro uomo. Stiamo bussando a tutte le porte per Dominique�.
Nelle recenti prese di posizioni contro Kerry, alcuni vescovi cattolici Usa denunciano l�aborto e la ricerca sulle cellule staminali, ma non parlano di pena di morte. Pensa che la comunit� di Sant�Egidio possa fare qualcosa di pi� contro la pena di morte negli Stati Uniti?
�Noi da anni siamo profondamente impegnati sulla pena di morte. Certo si pu� fare sempre di pi�. Il 30 novembre celbreremo la giornata mondiale contro la pena di morte, �Le citt� per la vita�, in molte capitali europee e anche a New York. Coinvolgiamo anche gli Stati Uniti. Questa volta per�, con Powell, non abbiamo fatto un discorso generale ma abbiamo sollevato il caso puntuale di Green�.
Di quali altri problemi ha parlato con Powell?
�L�incontro � stato particolarmente incentrato sulla necessit� di intensificare la cura dei malati di Aids nell�Africa. In particolare abbiamo parlati di Dream (Drug Resources Enhancemente against Aids and Malnutrition, ndr), il programma per la prevenzione e la cura dell�Aids in Africa. Noi abbiamo insistito sul problema della disperazione africana, che produce instabilit� politica. Powella ha confermato il forte impegno del governo americano in questo campo, con il fondo Bush: ci troviamo davanti a un grosso investimento americano sull�Africa nella lotta all�Aids. Ma bisogna sbrigarsi, perch� l�Afrcia resta una realt� drammatica�.
E sulla crisi del Darfur, in Sudan?
�Powell ha ribadito l�impegno degli Stati Uniti. Noi abbiamo detto che il tempo passa, la gente � nei campi, la situazione umanitaria � sempre pi� grave e quindi c�� fretta. Noi abbiamo inviato aiuti umanitari, siamo in contatto con i campi, con la gente del Darfur, che � piuttosto disperata. Questo il segretario di Stato lo sapeva, noi abbiamo voluto introdurre questo elemento di fretta di soluzione delle crisi africane�.
Ha sollevato il problema della guerra in Iraq e degli abusi ad Abu Ghraib?
�Per quanto riguarda l�Iraq, abbiamo parlato del lungo periodo. Powell ha insistito su come lo sviluppo economico del mondo arabo pu� facilitare l�uscita da tante crisi. Noi abbiamo insistito sul fatto che ci devono essere contatti culturali e non uno scontro di civilt�. Abbiamo sottolineato la necessit� di intensificare il dialogo in particolare con l�Islam. Abbiamo insistito sul nostro lavoro di dialogo�.
Come pensa di rafforzare la presenza della comunit� di Sant�Egidio negli Usa?
�La nostra presenza negli Stati Uniti � da anni profonda, siamo vicini alla societ� americana. Pensiamo nel 2006 a un incontro interreligioso a Washington nello spirito di Assisi, nel ventennale della Giornata mondiale di preghiera per la pace di Assisi. Potrebbe essere significativo per incrementare il dialogo interreligioso�.
Elysa Fazzino
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