Comunità di S.Egidio


 

13/11/2004


Uscieri, commesse, anziani in fila per un pacco di pasta
In fila con i nuovi poveri, per un po' di pasta

 

Distribuzione di viveri a Sant' Egidio: all' usciere e alla commessa, alla ragazza madre, all' ex commerciante. Non c' � agitazione, piuttosto rassegnazione Ma tutti vogliono evitare che i parenti sappiano

I NUOVI POVERI Il ritornello sul marciapiede della fame, tra gente vestita sobriamente e che mostra grande dignit�: �Fino a un anno fa ce la facevo...�

Due chili di pasta. Uno di riso. 500 grammi di formaggio. Un litro di latte. Per questo pacco viveri fanno la fila in via Anicia da tutta Roma. Al �Centro di ascolto� della Comunit� di Sant' Egidio non ci sono per� soltanto i vecchi volti della povert�, ma soprattutto i nuovi: l' usciere del ministero del Tesoro che non ce la fa pi� col figlio malato e il mutuo casa, l' anziana commessa che dopo anni di stipendio al nero si � ritrovata con un pugno di mosche, la ragazza madre che vive in casa di una zia, l' ex commerciante che non riesce pi� a comprare neanche i fagioli. Tutti in fila con tanta vergogna. �Non ditelo ai nostri parenti...�. Ha un figlio gravemente ammalato. Anni fa ha comprato casa con una cooperativa al Tuscolano, addossandosi un mutuo. La moglie non lavora. Lui invece ha uno stipendio da usciere di un ministero importante, il Tesoro. E' quasi arrivato all' et� da pensione, ma da un anno non ce la fa pi� a tirare avanti. Ed ora eccolo qui in fila con tanti altri in questa via appartata di Trastevere dove transitano solo auto. Un posto ideale per passare inosservati mentre si viene a bussare alla porta della Comunit� di Sant' Egidio per un pacco di viveri. L' usciere, piuttosto imbarazzato, � un nuovo povero del 2004. Il volontario della comunit� sta sulla porta di via Anicia 7 e li fa entrare a scaglioni. Scaglioni delle 8.30, delle 9.30, delle 10.30, delle 11.30, come altrettante ondate della fame. Arrivano al �Centro di ascolto� a frotte. E hanno la faccia del vicino di casa. Parecchi sono anziani, molte sono donne, tutti sono vestiti sobriamente, non c' � traccia di barboni o di classici homeless a fare la fila. La casa, qui, per fortuna ce l' hanno tutti. Per� hanno un maledetto bisogno di quel pacco viveri che possono ritirare ogni 15 giorni: due chili di pasta, uno di riso, 500 grammi di formaggio, un litro di latte a lunga conservazione. E qualche volta anche un' aggiunta di verdura, quando arriva l' aiuto del mercato ortofrutticolo di Fondi. La razione della nuova povert�. �La pasta, appena arrivata a casa, la divido poi con mia sorella che ha famiglia numerosa - spiega una donna di Casalbruciato -. Io vivo da sola. Ma, mi raccomando, non dica come mi chiamo. I miei parenti non lo sanno che vengo a fare la fila qui...�. La vergogna serpeggia in via Anicia. Ed esplode a volte nella stanzuccia in cui Francesca Zuccari e un' altra volontaria di Sant' Egidio ricevono chi chiede aiuto. �Non ditelo a mio figlio, ma io non ce la faccio pi� a tirare avanti...�, � una frase che risuona spesso nel centro d' ascolto accompagnata da lacrime. Lacrime vere. Fuori, intanto, c' � chi come Carmela racconta la scoperta improvvisa della povert�. �Per tanti anni ho fatto la commessa al Portuense, in un negozio d' abbigliamento - spiega la donna -. Guadagnavo due milioni al mese, ma erano tutti al nero. Poi il negozio ha chiuso e io mi sono ritrovata con nulla in mano, solo la casa del Comune che perlomeno mi costa poco. Con la pigione e con le bollette finisco per� tutti i soldi. E' stata un' amica che gi� veniva qui a portami in via Anicia. La prima volta mi vergognavo come una ladra. Mio marito, da cui sono separata da oltre dieci anni, neanche lo sa. Nelle mie condizioni c' � anche mia figlia, col suo marito edile e tre ragazzi. Anche loro tirano male avanti. Cos� gli passo un po' di questa roba. Ma, mi raccomando, i ragazzi non devono saperlo...�. Avanzano verso la porta con le sporte della spesa, come se andassero al supermercato. E chi ha gi� avuto la sua razione di viveri si allontana frettoloso verso piazza San Francesco a Ripa, tirandosi dietro il carrello. Intanto ne arrivano altri. Nel nuovo gruppo la pi� giovane � Laura, ha 35 anni, � una ragazza madre con una figlia quindicenne che frequenta la terza media. A Montecucco, dove vive in casa di una zia, Laura fa le pulizie lavorando a ore. �Riempio di domande il Comune, non so quante volte ho chiesto di lavorare in una mensa - racconta -. Intanto vivo con la mia ragazzina in un monolocale, insomma una stanza che mia zia, vedova, mi ha dato da quando sono venuta a Roma. Prima, quindici anni fa, stavo ad Agropoli, in Campania, lavoravo con i pomodori. A vent' anni mi sono messa con un ragazzo, sono restata incinta ed ora eccomi qua a chiedere un po' di pasta...� Vicino a lei c' � la moglie di un edile, un asfaltista. Viene apposta da Tor Vergata. Non si perde una distribuzione. Spiega: �Mio marito ha un mestiere stagionale, il lavoro c' � e non c' �, soprattutto ora che � inverno. I nostri figli sanno che io vengo a bussare qui. Naturalmente non vogliono che si sappia. Fino a poco tempo fa ce l' avevamo sempre fatta ad affrontare i problemi. Ma ora siamo entrati in un tunnel�. Silvana invece arriva dalla parte opposta, Ostia. Ha 64 anni, un anno fa il marito si � ammalato di tumore e ha perso il lavoro, poi lo ha perso anche il figlio. �Io vengo qui da un anno, non solo per il pacco dei viveri, ma anche per i vestiti�, spiega la donna. �E poi mi fanno comodo, quando ci sono, anche le medicine dell' ambulatorio medico di Sant' Egidio...�. Non c' � agitazione, piuttosto rassegnazione. Nessuno in via Anicia sogna espropri proletari. Neanche tutti sono credenti. �Non ho pi� il telefono, ci ho rinunciato - spiega un trasteverino -. Cerco di usare il gas meno possibile. Accendo meno luci che posso. Faccio di tutto per non ammalarmi. L' unico supermercato dove posso andare ogni tanto � il discount di via Merry del Val. Non ho auto. Fino a tre anni fa facevo il commerciante. Ora sono solo un poveraccio. Me ne sono reso conto il giorno in cui al mercato di San Cosimato ho visto i fagioli ma non ho potuto comprarli perch� per me erano troppo cari. Eppure i fagioli, almeno quelli, li avevo sempre mangiati in questa stagione...�. E' mezzogiorno, lo schedario del �Centro di ascolto� si � riempito di nuovi nomi: in un solo giorno sono venuti a bussare per la prima volta qui altri trenta poveri. Tutti vestiti molto dignitosamente. Con la vergogna in cuore.

Paolo Brogi