Comunità di S.Egidio


 

24/11/2004

DIRITTI NEGATI: �Hanno condannato i nostri figli con prove false e dopo processi farsa. Oggi non so neanche dove li hanno sepolti�. Lo scandalo delle torture
Mamme coraggio dall�Uzbekistan: basta con la pena di morte

 

Nella Costituzione uzbeka c'� scritto solennemente: la vita � un diritto inalienabile di ogni cittadino. Ma la realt� � quella delle condanne a morte dopo processi in cui l'unica prova � la confessione estorta con la tortura. � quella dei ricorsi in appello che non sospendono l'esecuzione. � quella delle fucilazioni in segreto e delle salme che svaniscono. La democrazia non ha portato cambiamenti concreti dai tempi in cui l'Uzbekistan faceva parte dell'Unione sovietica. Il capo di Stato Islam Karimov, in carica dal 1991, � stato riconfermato nel 2000 anche sull'onda della campagna antiterrorismo lanciata dal governo ben prima dell'11 settembre 2001. Amnesty International denuncia la detenzione di almeno 6 mila prigionieri politici �in condizioni crudeli e inumane�, �processi iniqui� e �torture�. Dal 1999 ben 185 le condanne a morte, 81 le esecuzioni. Tamara Chikunova e Dilobar Khudoberganova sono in Italia invitate dalla Comunit� di Sant'Egidio e da Amnesty International. Storie tragiche, le loro. Tamara � fondatrice e presidente dell'organizzazione �Madri contro la pena di morte e la tortura�. Ed � la mamma di Dmitry, condannato a morte per duplice omicidio. Ecco il suo racconto: �Mio figlio venne convocato dalla polizia per una dichiarazione. Lo arrestarono, 45 minuti dopo gli omicidi di cui fu accusato, neanche avesse lasciato il biglietto da visita sui cadaveri. Quattro uomini arrivarono immediatamente a casa mia per perquisirla: mi picchiarono, non mi fecero uscire per due giorni. Dmitry intanto veniva torturato, ma confess� solo quando gli fecero sentire le mie urla con una microspia a casa mia: "Senti, torturano tua madre". Andarono da mia madre, tenuta all'oscuro perch� malata: "Tuo nipote � un assassino, d� a tua figlia di smetterla o peggiora tutto". Dmitry fu condannato con accuse false. Feci appello a tutti i livelli: all'ufficio delle indagini mi minacciavano perch� lasciassi perdere e restituissi i vestiti insanguinati di mio figlio, prova del le torture. Fu condannato nel novembre '99 . L'11 luglio 2000 al carcere di Tashkent mi dissero: "Oggi non pu� vederlo, torni domani". Il giorno dopo seppi che l'avevano gi� giustiziato da due giorni. Aveva 28 anni. Il peggio � che non so dov'� sepolto: avrei un posto per piangere e parlargli. Se continuo a battermi, nonostante le minacce delle autorit�, � perch� penso ai detenuti innocenti come a figli miei�. La storia di Dilobar non ha ancora un finale. Nessuno pu� dire se sar� lieto: �Tutto � cominciato nel 1999 quando il governo lanci� la campagna anti-terrorismo. La gente cominciava a chiedere libert� d'espressione e cos� � cominciata la repressione contro i musulmani: non serviva essere estremisti, bastava essere osservanti. Mio fratello Iskandar fu arrestato nel 2001, io lo seppi solo 8 mesi dopo. La polizia ci diceva che era un terrorista e dovevamo cercarlo, ma era gi� in carcere. Presero in ostaggio l'altro mio fratello, Sanzhar e mio cugino Ravshan e li torturano: Sanzhar ha perso la milza, Ravshan � morto. Scoprii che Iskandar era nei sotterranei dell'Ufficio di sicurezza nazionale. Non lo riconobbi: a 27 anni i capelli neri gli erano diventati bianchi per le torture fisiche, psicologiche, farmacologiche. Rifiutammo l'avvocato d'ufficio perch� assisteva alle violenze. Il nostro ebbe il fascicolo solo il giorno del processo: 14 reati, senza l'indicazione di luoghi e date. Iskandar ritratt� la confessione, denunci� le torture. Ma il giudice, che era anche l'accusa, disse: "Non mi interessa, conta solo l'accusa nel fascicolo". Prima della sentenza mi chiam� in ufficio: "So che � innocente, ma � un'accusa commissionata dall'alto. Portami 20 mila dollari e gli evito la condanna a morte". Ma da noi lo stipendio minimo � 5 dollari. � stato condannato solo per il reato di omicidio. Ci siamo appellati alla Commissione Onu per i diritti umani e l'esecuzione � stata sospesa. Ma altri 20 che si erano appellati all'Onu sono stati giustiziati�.

Luca Liverani