Comunità di S.Egidio


 

11/12/2004

Gli alunni del Decimo circolo si mobilitano per i coetanei africani
Lezione dei bimbi di Scampia "Regaliamo i nostri giocattoli"
Oggi in piazza dei Martiri vendita di beneficenza Sant'Egidio "La solidariet� contro la violenza"

 

IL TRENINO rosso � un po' ammaccato, la bambola di panno ha i capelli gialli stopposi, al cavallino di peluche manca un occhio. Ma che fa. Sergio, Oliver, Valentino e Rodey hanno passato il pomeriggio di marted� in un'aula di scuola, decimo circolo di Scampia, a pulirli. Oliver e Rocky sono rom, vivono in una baracca sul ciglio di una strada. Probabilmente, se molti piccoli rom avessero agguantato per caso giocattoli come questi, non si sarebbero formalizzati sulla pulizia. Ora invece ecco due ragazzini nomadi concentrati a cancellare dalle superfici anche la pi� piccola scalfittura.

Cos�, se vi capita questa mattina o domani di passare per piazza dei Martiri, fermatevi un momento alla bancarella che troverete vicino al monumento. Espone un trenino rosso, una bambola coni capelli gialli, un cavallino di peluche senza un occhio e tanti vecchi giocattoli recuperati, che si possono comprare per pochi euro. Sono giocattoli raccolti nelle scuole, regalati dai bambini che se ne sono stancati o che semplicemente hanno fatto un piccolo gesto generoso. Giocattoli preziosi, che hanno gi� portato gioia in molte case, e che ora si fanno ambasciatori di un doppio progetto: da un lato raccogliere fondi per sostenere una campagna di iscrizione anagrafica e scolastica dei bambini africani e, dall'altro, insegnare ai ragazzi di Scampia che il rapporto con il mondo pu� essere addolcito da uno sguardo di tenerezza per chi � pi� debole, o meno fortunato.

Si chiama "Rigiocattolo" ed � una iniziativa del movimento "Il paese dell'arcobaleno" con le Scuole della pace della Comunit� di Sant'Egidio, un'altra faccia di quella Scampia che non ti aspetti, quella che "Repubblica" vuole festeggiare domenica 19 dicembre con la sua iniziativa (appuntamento nella villa comunale, dalle 10 alle 13.30).

"Rigiocattolo", si diceva. La campagna d'iscrizione, che � l'obiettivo 2004, muove da una constatazione drammatica: ogni anno, un bambino su tre dei 150 milioni che nascono (in Africa addirittura sette su dieci), non viene registrato all'anagrafe. Un bimbo non iscritto all' anagrafe non ha diritto a nulla: non alle cure sanitarie, non alle vaccinazioni, non alla scuola. E, se sparisce, non importa. Tanto non � mai esistito. Ma, a Napoli, il progetto che coinvolge molte citt� italiane, ha un risvolto particolare. Perch� si inserisce nel programma delle Scuole della pace, impegnate nelle periferie e nel centro storico per sottrarre i ragazzi alla strada e, in un mondo dove la regola sta nella sopraffazione, introdurre il seme eversivo della non-violenza. A Scampia le Scuole della Pace (che oggi coinvolgono una trentina di volontari per duecento ragazzi dai 4 ai 15 anni) lavorano da venticinque anni e oggi operano con una trentina di bambini, napoletani e rom in nome della multietnicit� e del mutuo soccorso. Perch� se i primi aiutano i piccoli zingari a imparare e a scrivere in lingua italiana, i rom a loro volta li aiutano a scoprire il valore della disponibilit�. �Nelle periferie, dov'� il boss a farla da padrone, la legge che regola i rapporti � la prepotenza - dice Enzo Somma, il coordinatore delle Scuole a Napoli - noi, dunque, ci sforziamo di introdurre il dubbio che la debolezza, disprezzata, dileggiata, negata, sia invece un valore�. Non una lezione "teorica" ovviamente, ma vita vissuta. Che passa attraverso la pratica quotidiana nella scuola, intessuta di discussioni su temi "alti" come il lavoro minorile, la guerra, la necessit� di abolire la pena di morte, ma anche attraverso le visite settimanali agli anziani ricoverati in istituto e l"'adozione" a distanza di altri bambini e della loro miseria, come avviene appunto con "Rigiocando". �E fa una grande tenerezza vedere l'impegno di questi ragazzi quando scoprono quell'universo parallelo che sono gli altri con i loro problemi. - conclude Somma - e quando intuiscono che l'antidoto alla violenza passa attraverso la solidariet�.

Eleonora Bertolotto