NAPOLI - Mattia arriva in piazza dei Martiri trascinando a fatica una borsa pi� grande di lui. Rifiuta, infastidito, l'aiuto della mamma e)continua dritto per la sua strada, serio e determinato come solo i bambini sanno essere. La sua meta � una bancarella piena di giocattoli - trenini, pupazzi, costruzioni - ma la cosa strana � che Mattia non vuole comprarli quei giocattoli, vuole invece regalarne alcuni dei suoi.
Nella borsa che consegna orgogliosissimo a una signorina ci sono infatti una quindicina di pelouche appena usciti dalla sua stanzetta che si aggiungono a quelli di tanti altri bambini napoletani, una vera montagna, tre camion di giocattoli, che la comunit� di Sant'Egidio ha
scaricato ieri in piazza dei Martiri a Napoli per venderli nell'ambito di un'iniziativa benefica dal nome simpatico - Rigiocattolo - ma con un obiettivo molto serio: aiutare migliaia di bambini che in Africa e nel Terzo Mondo non solo non hanno mai avuto un giocattolo in vita loro, ma nemmeno il sacrosanto diritto all'identit�. �Ogni anno nascono 150 milioni di bambini - spiega Stefania Picardi, della Comunit� Sant'Egidio, organizzatrice della manifestazione che si svolger� in altre 30 citt� italiane e europee - Di questi uno su tre non viene registrato all'anagrafe, in Africa addirittura 7 su 10. Un bambino non iscritto all'anagrafe � un bambino che legalmente non esiste, che non pu� andare a scuola, ricevere cure sanitarie, essere vaccinato. E se sparisce nel nulla, preda di sfruttatori di ogni genere e trafficanti d'organi, nessuno pu� denunciare la sua scomparsa. Perch� quel bambino ufficialmente non � mai esistito�. L'anno scorso furono raccolti ottomila euro, destinati al progetto "Dream", per le cure ai bambini malati di Aids in Mozambico. Quest'anno � ancora presto per fare bilanci e poi c'� tempo ancora oggi. Ma l'aspetto forse pi� bello di Rigiocattolo, � che la gran parte di quei giocattoli destinati a bambini sfortunati sono stati raccolti, e poi puliti, risistemati e confezionati, con l'aiuto di altri bambini non sempre fortunati: quelli delle scuole elementari e medie dei quartieri di Scampia, Ponticelli, Poggioreale, della Sanit�, le �Scuole della Pace� che la Comunit� di Sant'Egidio ha iniziato quattro anni fa: �Spesso spiega Salvatore Esposito - sono ragazzi con storie difficilissime alle spalle, i genitori disoccupati o peggio in galera, ed � bellissimo far vedere loro che si pu� fare qualcosa, concretamente, per gli altri. Trasmettergli dei valori umani un po' in "disuso", la solidariet�, il bene comune, la partecipazione a un progetto, insomma che c'� una geografia umana che ha bisogno di aiuto come e pi� di loro�.
La storia forse pi� toccante � quella di Antonio (il nome � di fantasia): �E' poco pi� che adolescente, un anno fa la camorra in un agguato gli ha ammazzato il padre. Oggi, pur fra mille difficolt�, sta cercando di rifarsi un'esistenza, ci aiuta, va a trovare gli anziani nelle case di riposo�. E' Maria, 19 anni di vitalit� che ci spiega con semplicit� l'esperienza delle Scuole della Pace con gli anziani: �Non facciamo niente di particolare, queste persone sono sole, molto sole, gli facciamo un po' di compagnia, le aiutiamo in qualche faccenda, e io mi sento molto pi� ricca da quando lo faccio. Adesso stiamo organizzando la festa di compleanno a Vincenza, 104 anni di Ponticelli, � la nostra mascotte�. Non si ferma un attimo, Maria, � un vero vulcano. Una signora si avvicina alla bancarella e le chiede �Quanto viene quel calciobalilla?�. �Il prezzo � libero�. �Trenta euro vanno bene?�. �Benissimo�. La signora ha fatto un affare, il calciobalilla � quasi nuovo. E Maria l'accompagna anche fino a casa. La solidariet� conviene sempre.
Carlo Di Carluccio
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