Comunità di S.Egidio


 

12/12/2004


Anziani, insieme alla Messa per vincere la solitudine

 

Il loro male � la solitudine, quella morale, quella affettiva, � la politica della ghettizzazione nelle case di riposo, � il preconcetto che un anziano non possa dare pi� nulla; il �male di essere� contro cui lotta la comunit� di Sant�Egidio che proprio l�anno scorso ha festeggiato gli anziani e la trentennale amicizia con la terza et� in un grande convegno a Roma. Una risorsa straordinaria questo popolo, il popolo dei capelli grigi, memoria storica del presente e del futuro, anime senza difesa, le anime che sono state accolte alla basilica della Santissima Annunziata domenica scorsa in occasione della Messa celebrata dal cardinale Antonelli. Erano 400 in tutto, provenienti soprattutto dalle case di riposo, le persone che la comunit� di Sant� Egidio con questa celebrazione voleva �restituire alla citt�. �Un gregge di anime che aspettava il suo pastore - ha accolto cos� Michele Brancale il Cardinale in chiesa - per fare, nell�Avvento, famiglia intorno al Signore�.

Un invito che hanno accolto e onorato nonostante l�inclemenza del tempo, lasciando per un pomeriggio le loro case, i luoghi in cui sono ospitati per ri-appropriarsi della realt� cittadina, per sentire le strade, la gente, i palazzi di Firenze. Un evento reso possibile dalla profonda comunione che lega gli anziani alla Comunit� di Sant�Egidio, che per prima li ricerc� e che oggi � attrice insieme a loro di un fenomeno a cui neanche i membri di Sant�Egidio riescono a dare una spiegazione. Un sodalizio li unisce, un rapporto di fratellanza, quasi viscerale, che � andato al cuore della citt�, che ha portato a riflettere soprattutto per le parole del Cardinale Antonelli che a loro ha affidato una missione: �Quella di pregare per i giovani, tutti i giovani che vivono nel disagio e nell�emarginazione. Non c�� situazione di malattia, nemmeno quella che costringe in un letto, che ci possa impedire di aiutare gli altri, chi pu� fare invece faccia nello spirito della carit� cristiana�.

�Nel 2003 - spiegano i membri di Sant�Egidio - i trenta anni di amicizia della Comunit� con gli anziani sono stati un�occasione di festa e di confronto aperta alla citt� per tracciare nuove piste di umanit� insieme a quanti sono sensibili alle domande della cosiddetta Terza Et�. Questa amicizia � continuata negli anni con fedelt� ed � divenuta la strada che ci ha aiutati a penetrare con profondit� nel continente anziani. Gli anziani - spiegano in via della Pergola - sono amici un po� speciali. Vivergli accanto ha fatto crescere in tutti questi anni un patrimonio di esperienza e di sensibilit�, fondamentale per costruire una cultura della solidariet� e dell�accoglienza. Stare vicino agli anziani, sostenerli, aiutarli, fa maturare in tutti un gusto della vita che � anche non sprecare la propria esistenza. � una scuola di umanit�. La Comunit� di Sant�Egidio segue �la gente delle terza et� non solo nei quartieri cittadini ma in tre istituti che fanno capo a Montedomini facendosi promotrice in questi lunghi anni di numerose campagne ed iniziative che hanno restituito agli anziani forza e vigore, e la dignit� di essere soggetti socialmente utili, alleviando loro il senso di inutilit�. Nell�avvicinarsi alle feste natalizie la Comunit� si sta gi� preparando al pranzo di Natale che nella chiesa del vicolo dei Malcontenti e in via della Pergola accoglier� anziani, senza tetto, indigenti e chi sente il bisogno di trascorrere il giorno della nascita del Signore arricchendosi della profonda umanit� di chi pur non avendo pi� niente ha voglia di darsi.

Alessandra Spiezia