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AGI |
15/12/2004 |
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Genova, 15 dic. - Un numero sempre maggiore di anziani poveri, da soli o ricoverati in istituti inadeguati alle loro necessit�. � questa la fotografia scattata a Genova dalla Comunit� di Sant'Egidio, che oggi ha presentato il bilancio di un anno trascorso con le fasce pi� disagiate del tessuto sociale. Secondo l'esperienza maturata sul campo dagli operatori, la citt� si trova davanti ad un gruppo sempre pi� consistente di "nuovi poveri", anziani che spesso non hanno neppure il necessario per condurre un'esistenza dignitosa. Una situazione determinata in parte da vincoli burocratici. Tra questi, il cosiddetto minimo vitale, tetto stabilito nel 1984 ed aggiornato per l'ultima volta nel 1995 a 232,41 euro. Chi, affitto e bollette a parte, disponga mensilmente di questa cifra, non ha diritto ad alcun tipo di integrazione da parte delle istituzioni. Oltre a chiedere la revisione di questo limite, evidentemente insufficiente all'attuale costo della vita, la Comunit� ha anche presentato i dati relativi all'assistenza fornita dalla sua struttura di volontari, "Genti di pace". Alla sede, nel centro storico del capoluogo, affluiscono ogni anno circa 1500 persone. Di queste 1100 sono stranieri e 400 italiani. Tra i connazionali, 130 sono anziani, bisognosi in particolare di alimenti, vestiario, medicinali. Secondo calcoli interni, il centro eroga in servizi a favore di ogni anziano che lo frequenta una cifra che si aggira intorno ai 1300 euro, circa 108 euro al mese. Un contributo significativo, considerato che ammonta al 21% della pensione minima, fissata ad oggi a 516 euro mensili.
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