Un pranzo nella basilica di Santa Maria in Trastevere il giorno di Natale con 500 tra barboni, poveri e extracomunitari fuggiti dalla fame e dalle guerre, e un altro banchetto ieri nel Santuario della Madonna del Divino Amore. Sono queste le pi� importanti manifestazioni di solidariet� a favore degli �ultimi� organizzate in citt� dalla Comunit� di Sant�Egidio, dalla Caritas, dal XII Municipio in collaborazione con l�Arsial. Con loro anche il sindaco Veltroni e il presidente della Regione Storace.
Nella chiesa di Santa Maria in Trastevere il neo ministro americano per i reduci, Jim Nicholson, ha servito il 25 dicembre lasagne e polpettone a 500 tra barboni, romeni, anziani indigenti e bambini-soldato fuggiti dalla guerra in Uganda, mentre a Fiumicino si svolgeva un concerto di solidariet� nella chiesa di San Paola Frassinetti, all�Isola Sacra, per sostenere un progetto di adozioni a distanza per i bambini dell�Etiopia. Un altro banchetto con penne all�arrabbiata, arrosto con piselli, frutta e panettone per altri 150 poveri � stato preparato ieri nella chiesa del Divino Amore. Sono solo alcune delle manifestazioni di solidariet� avvenute negli ultimi giorni a favore di quelli che don Luigi Di Liegro chiamava �gli ultimi�: i nuovi poveri italiani e stranieri, pensionati che non riescono a arrivare a fine mese, cittadini ridotti sul lastrico e finiti sul marciapiede, tossicodipendenti che vogliono smettere ed extracomunitari fuggiti dalla guerra e dalla fame. All�incontro di ieri al Divino Amore, organizzato dal XII Municipio con la collaborazione dell�Arsial, ha partecipato anche il presidente della Regione, Francesco Storace. �Quella di oggi - sostiene Storace - � una giornata particolare per un�iniziativa che si � voluta celebrare in un luogo simbolo per Roma: nel 1944, infatti, il quadro della Vergine salv� la citt� dai bombardamenti e papa Pio XII confer� alla Madonna del Divino Amore il titolo di "Salvatrice dell�Urbe"�. Un luogo simbolo quindi �per un�iniziativa importante che dimostra estrema attenzione alle fasce pi� deboli della societ� - precisa il "governatore" -. Una sensibilit� che la Regione ha cercato di dimostrare in questi anni di lavoro perch� chi viene dimenticato deve essere al centro delle iniziative delle istituzioni�. Condivide a distanza il sindaco Walter Veltroni, seduto nella basilica di Santa Maria in Trastevere tra la moglie e un giovane extracomunitario, che vede nel pranzo di Sant�Egidio il segno di �come Roma sia una citt� generosa, che ha cuore� e nell�unione tra potenti e poveri �un grande gesto di pace�. L�attenzione per i deboli � testimoniata anche dalla disposizione dei tavoli: a quello principale, sotto l�altare, non sono sedute le autorit� cittadine e religiose, ma i �fedelissimi�, cio� i senza fissa dimora che sono presenti da pi� tempo a questo evento: la nomade Fata, 95 anni, e la somala Sukia, l�anziana Angiolina e un giovane romeno. �Oggi si ritrova la famiglia dei senza famiglia - aggiunge Mario Marazziti, portavoce della Comunit� di Sant�Egidio che ha preparato l�appuntamento del 25 dicembre - I poveri sono al centro di casa loro. E anche persone difficili riescono a stare al tavolo e a parlare con altre persone�. Un appuntamento che anche Nicholson, ambasciatore Usa presso la Santa Sede, non ha voluto mancare nonostante la promozione a ministro sia arrivata da Bush solo il 21 dicembre. Il cardinale Roger Etchegeray prima scherza sul fatto che �brindare in una chiesa � uno dei gesti audaci del Natale, dove si fanno cose che non si fanno nella vita normale�, ma alla fine si chiede: �Ma domani e dopodomani, come possiamo vivere il Natale tutto l�anno?�.
Francesco Di Frischia
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