Comunità di S.Egidio


 

27/12/2004

Natale in coda, per confessarsi
Al pranzo di Sant�Egidio 500 volontari a servire 1800 �ultimi�

 

Impoveriti dalla crisi e dall�euro, travolti dall�ansia dello shopping all�ultimo minuto, alla fine i genovesi hanno riscoperto anche il senso pi� profondo del Natale, quello cristiano: dopo tanto tempo anche nelle chiese sono ricomparse le code davanti ai confessionali nel giorno della vigilia. E il giorno di Natale ben 500 volontari hanno scelto di abbandonare il tradizionale pranzo in casa con i parenti per servire alla tavola dei pi� poveri, i 1800 raccolti dalla comunit� di Sant�egidio. Sono piccoli, grandi segnali che sembrano quasi dare una risposta all�invito alla riscoperta della fede lanciato dal cardinale Tarcisio Bertone.

�Natale � ha detto Bertone nell�omelia del 24 dicembre � ha il singolare primato della simpatia dei piccoli e dei grandi, dei praticanti assidui e saltuari; ha una straordinaria forza evocativa: di tanti sentimenti sopiti sotto la ruvida scorza dell�esistenza feriale�, Per l�arcivescovo �il Natale ridesta nostalgie di bont�, di pace, restituisce il fascino del mistero, il bisogno di Dio, il desiderio di umanit� riconciliata. Ma � solo questo il Natale? Ancora una volta � la parola di Dio a suggerire il salto da un �Natale della simpatia� a un �Natale della fede��.

Il cardinale ha inquadrato il racconto del Natale nella rappresentazione che ne d� l�evangelista Luca, che �entro l�arco della grande storia universale, con i potenti di turno, scrive la vicenda degli umili�. Il cardinale ha cos� concluso: �C�� bisogno anche tra noi di una �notizia� sconvolgente, Abbiamo urgenza di fare un Natale vero. Che ce ne facciamo di un po� di folclore in casa? L� dove c�� il potere invadente dell�orgoglio, del denaro, della distrazione, il Bambino resta ai margini. Povero Natale, l� dove la realt� diventa fantasia; l� dove il mistero diventa fiaba. Da raccontare a chi?�

Al di l� della frenesia da regali si inizia ora a respirare un po� ovunque la voglia di un ritorno al senso pi� profondo del Natale, a partire dalle messe. In molte parrocchie, allo scopo di rafforzare il senso della comunit�, si moltiplicano anche dopo le messe gli incontri attorno al tavolo per un brindisi insieme, per fare festa con i parrocchiani, tra le tante realt� dove questa abitudine sta diventando una tradizione c�� ad esempio il Don Bosco di Sampierdarena o la chiesa del Carmine in corso Carbonara.

Il senso pi� profondo del Natale � stato vissuto sicuramente dai volontari che hanno servito a tavola i pi� sfortunati. Sono stati oltre 1800 gli �ultimi� che hanno partecipato al pranzo di natale organizzato in sette punti della citt� dalla Comunit� di Sant�egidio, il numero � leggermente superiore a quello degli anni passati, perch� � stato ampliato anche il numero dei luoghi. In maggioranza gli ospiti erano anziani e stranieri, poi persone disabili, ricoverati e bambini nomadi.

Il cardinale Bertone, arcivescovo di Genova, � passato a salutare i commensali alla Basilica della Nunziata, dove si � dedicato in particolare ai bambini, ilcentro dove � partita tanti anni fa la tradizione del pranzo natalizio, qui sono passati anche i candidati alla presidenza della Regione, Sandro Biasotti e Claudio Burlando, e l�assessore comunale Claudio Montaldo. I pranzi sono stati serviti in altre sedi, negli istituti, al Piccardo ad esempio e al Don Bosco di Sampierdarena.

Il menu, servito da circa 500 volontari, era differenziato a seconda della presenza di cittadini musulmani: per loro infatti era stato cucinato il couscous. Per gli italiani il pranzo era composto da antipasti, ravioli al sugo, due secondi di carne con contorno di lenticchie, panettone, frutta secca e spumante.

�Il clima � stato di grande familiarit� � racconta Doriano Saracino, una delle anime della comunit� � le persone si sono subito affiatate perch� hanno in comune storie difficili alle spalle, fatte di solitudine, di malattie, di abbandono, di povert�. �Molto significativo � ha aggiunto � � il senso di solidariet� di molti genovesi che hanno partecipato come volontari all�organizzazione e al servizio di questi pranzi, per vivere un Natale pi� vero, all�insegna della solidariet�.

Nadia Campini