Comunità di S.Egidio


 

27/12/2004


Toccante come ogni anno il pranzo per i poveri della Comunit� di Sant'Egidio
Una grande famiglia sia pure per un giorno

 

Storie di ordinario abbandono, di tragedie familiari e della solitudine nel Natale della societ� del benessere.

Eppure basta poco: un pasto caldo ed un pacco dono per far sorridere chi � pi� sfortunato. Il pranzo per i poveri del giorno della Nativit� organizzato dalla comunit� di Sant'Egidio nel salone dell'Odegitria della Cattedrale di Bari � giunto all'appuntamento numero 10. Quest'anno gli oltre 100 partecipanti hanno ricevuto la benedizione di monsignor Francesco Cacucci, arcivesovo di Bari-Bitonto.

Barboni, profughi, bambini �vittime� di famiglie difficili, anziani soli, malati di aids e psichici: � questa la varia umanit� in cerca di un sorriso che ogni anno si riunisce il 25 dicembre davanti alle tavole imbandite grazie all'iniziativa della Comunit� di Sant'Egidio. L'associazione, dopo oltre 20 anni di attivit�, nel 2004 ha raggiunto il ragguardevole traguardo di coinvolgere 50.000 persone in 60 Paesi differenti.

Il Natale della comunit� di Sant'Egidio � quello di Boris, ultraottantenne di nazionalit� russa, aggredito, derubato e ferito (dall'assalto ha rimediato la frattura di una gamba) alla stazione di Bari centrale la scorsa estate. Curato al Policlinico di Bari ha poi tentato di andare al Nord per tornare a vivere di elemosine nel capoluogo pugliese. Oppure � quello di una famiglia disagiata che vive al quartiere Libert� in una stanza: si tratta di mamma, due figli e della nonna. La mensa � anche il Natale dei tanti profughi in cerca di un futuro migliore (in maggioranza rumeni e polacchi, nordafricani in netta diminuzione) oppure l'opportunit� per far reincontrare fratello e sorella dopo essersi persi di vista da tanti anni. Si tratta di Beatrice e Vito - entrambi hanno superato le 70 primavere - che lo scorso anno si sono seduti alla stessa tavola per caso e l'altro ieri erano uno accanto all'altra.

Oltre agli anziani di vari istituti e dell'ex Onpi e ai senza fissa dimora della stazione (la Comunit� li incontra il marted� sera per la cena), ci sono anche i bambini del quartiere San Paolo, che partecipano alla scuola della pace, organizzata dalla stessa Comunit� di Sant'Egidio. Si tratta di un progetto educativo, che oltre allo svolgimento dei compiti per il giorno dopo, prevede la sensibilizzazione su temi come la fame in Africa, l'aids, la guerra e la realizzazione del �rigiocattolo�: la raccolta di giocattoli usati per venderli e destinare il ricavato al finanziamento della lotta all'Aids. Pacchi dono all'insegna dell'�utilit�: un libro ed un giocattolo per i pi� piccini, vestiti, calze e cappelli di lana, scarpe, maglioni e coperte per i senzatetto e gli anziani. Il pranzo � stato cucinato dal ristorante Piccinni: antipasto, lasagne, vitello al forno con patate e dolce. Invece una macelleria di Sammichele ha donato 20 chili di carne, la Chimica D'Agostino ha regalato i plaid, mentre l'amministrazione comunale ha messo a disposizione gli autobus per il trasporto di bambini ed anziani dagli istituti.

L'impegno di Sant'Egidio non si ferma di certo al giorno di Natale, ma � fatto di tanto lavoro quotidiano. Mons. Cacucci ha evidenziato il significato della mensa �che ogni anno si arricchisce di questa variet� di toni, di voci, di persone: credo che non solo la Chiesa, ma l'umanit� dovrebbe essere una grande famiglia�.

Ninni Perchiazzi