Comunità di S.Egidio


 

Corriere di Firenze

02/01/2005

Ieri in centro la fiaccolata promossa dalla Comunit� di Sant�Egidio
In corteo per la solidariet� e la pace

 

FIRENZE - Davanti i bambini, con le fiaccole accese a simboleggiare la speranza, dietro i nomi dei paesi martoriati dalla guerra, nomi di conflitti che sembrano non avere mai fine: Haiti, Kashmir, Cecenia, Per�, Uganda del Nord, Sudan del Sud, nomi che risvegliano memorie di massacri, orrori, epidemie, genocidi; dietro ancora una piccola folla, qualche centinaio di persone, anche loro con le luci delle fiaccole, che a passo lento sono sfilate, ieri, per dire basa. Basta alla guerra, basta alle stragi, basta ai conflitti. E anche solidariet� alle vittime del maremoto� dalla Comunit� di Sant�Egidio, l�associazione cristiana di volontariato, che ormai da tre anni organizza, con l�adesione di tante altre associazioni e comunit�, la fiaccolata che porta nel cuore di Firenze la volont� di pace dei cittadini del mondo.

Il corteo, colorato e composto, si � snodato da piazza Pitti, punto di ritrovo, attraverso Ponte Vecchio e piazza della Signoria, fino al Duomo, dove si � concluso con la funzione liturgica tenuta dal cardinale Ennio Antonelli.

Una battaglia, quella per la fine di tutti i conflitti, che la Comunit� di Sant�Egidio porta quotidianamente sul territorio anche attraverso l�esperienza della Scuole di Pace, iniziativa che aggrega bambini di tutte le provenienze insegnando loro a giocare insieme, a scambiarsi amicizia, nella convinzione che da loro parta il futuro della pace stessa.

La sosta in piazza della Signoria ha portato all�attenzione dei partecipanti due esperienze, quella della piccola Elena, una bambina di famiglia cinese nata a Firenze, e quella di Charles Opira, di Gulu, Uganda del Nord, dove un conflitto fratricida che dura da 19 anni ha spezzato il paese, con tutto il carico di atrocit� e miserie che la guerra comporta. Un forte appello anche per le popolazioni asiatiche colpite dallo tsunami: la Comunit� di Sant�Egidio ha avviato un piano di aiuti per fronteggiare l�emergenza umanitaria. Per informazioni: telefono e fax 055.234.27.12.

Stefania Valbonesi