Comunità di S.Egidio


 

02/01/2005


Fedeli al Borgo in preghiera perch� ci sia pace

 

La pace � un atteggiamento derivante dal cuore". Questo il monito lanciato ieri dalla comunit� catanese di Sant' Egidio, in occasione della celebrazione della giornata mondiale della pace, in solidariet� con il messaggio di papa Giovanni Paolo II che recita: "Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male".

Per il terzo anno consecutivo la chiesa di Sant'Agata al Borgo si affolla di fedeli, il primo giorno del nuovo anno insieme perch� la preghiera indichi una via verso la pace. Un momento di riflessione in comunione con Roma, in cui in diecimila hanno sfilato ieri nella marcia della pace riunitasi in piazza San Pietro per ascolta-re l'Angelus del papa, e con tutte le differenti comunit� del mondo che aprono l'anno sognando un futuro di pace. Il ricordo dei trenta paesi dilaniati tuttora dagli orrori della guerra accompagnato da una preghiera di invocazione e dagli inni della pace. "Da tre anni il nostro impegno guarda in direzione di una cultura della pace - spiega Angela Pascarella, responsabile nella comunit� catanese del servizio per i poveri-. Ci sentiamo molto vicini alla comunit� romana ed insieme cerchiamo di aprire e costruire un futuro di pace". Insieme ad i membri della comunit� alcuni dei bambini della "scuola del-la pace", il rappresentante della chiesa anglicana catanese Jemy Smith e le suore appartenenti a differenti ordini, tra cui le salesiane di Santa Maria Ausiliatrice e le dominicane di San Sisto. L'offertorio interamente dedicato alle vittime del mare-moto che ha colpito i paesi del sud est asiatico. "Abbiamo cercato di rispondere all'emergenza derivante da un evento cos� tragico - aggiunge Pascarella - avviando un piano di aiuto da parte della comunit� attraverso una colletta a favore delle popolazioni dell'India e dell'Indonesia. Il ricavato verr� destinato alla ricostruzione di un villaggio in Tamil Nadu in India, ed alla distribuzione di generi di prima necessit� per far fronte all'emergenza umanitaria nella regione di Aceh, lacerata dalla guerra".

Eliana Nisi