Comunità di S.Egidio


 

02/01/2005


� Un anno consacrato alla pace �

 

� La pace � il bene maggiormente desiderato dall'umanit� sconvolta dalla ferocia di alcuni eventi, minacciata dal ricatto, dalle guerre e dall'odio. L'anno che si � concluso non � stato facile; violenza, terrorismo, catastrofi, per ultimo il maremoto che ha appena colpito il sud est asiatico, si sono abbattuti suipopoli. Ma come ha detto il Papa, citando San Paolo, non bisogna lasciarsi vincere dal male ma con il bene vincere il male � . Con queste parole, il vescovo Cesare Bonicelli ha incitato tutti i fedeli che hanno riempito la cattedrale a cercare la pace, bene che deve prevalere su tutto. � Il primo giorno dell'anno consacrato alla pace deve fare riflettere tutti noi - ha aggiunto il vescovo -. Il male ha sempre un volto e un nome: quello di uomini e donne che lo scelgono. Quest'ultimo esiste dal tempo di Adamo ed Eva ma esiste da allora anche la parola di Dio, promessa di salvezza, che nessuno potr� cancellare. La fede, dono di Dio, deve diventare scelta e impegno per una speranza che vince la violenza � . Il vescovo ha insistito sulla forza dell'amore che non si arrende mai. Bisogna sempre e comunque amare: � Amare i nemici, gli Stati avversi, esorcizzare l'odio con un amore puro � . Alla celebrazione a cui hanno partecipato centinaia di persone, � seguita la marcia della pace per il terzo anno organizzata dalla Comunit� di Sant'Egidio da sempre impegnata nella preghiera, nella promozione della pace e del sostegno dei poveri. Monsignor Bonicelli e alcuni pastori di religioni protestanti hanno fatto da � apripista � a una fiumana di adulti e bambini che hanno sfilato nelle vie Duomo, Pisacane, Garibaldi, Mazzini fino a giungere sotto i portici del Grano. Alessandro Chiesa della Comunit� di Sant'Egidio spiega: � Il messaggio della pace non deve essere confinato in chiesa ma deve avere ali ed essere vissuto insieme a fedeli di altre religioni. La pace � un bene comune che deve essere conquistato e preservato indipendentemente dalla razza o dal credo religioso � . Tanti bambini che tenevano in mano palloncini colorati ( simbolo di gioia e di speranza) e cartelli con impressi a grandi lettere i nomi dei Paesi in guerra, hanno regalato momenti di commozione anche durante le testimonianze di pace fatte da alcuni presenti sotto ai Portici del Grano. I piccoli, che fanno parte della Scuola della Pace gestita dalla Comunit� di Sant'Egidio ( realt� di dopo- scuola che sostiene i bambini e gli adolescenti negli studi) dopo gli interventi, hanno portato fiori simboli di pace e speranza.