Comunità di S.Egidio


 

14/01/2005


Progetto con Regione e comunit� di Sant'Egidio
Bambini soldato ugandesi operali al Santa Chiara


 

PISA. Sono stati operati nell'ospedale di Pi-sa tre bambini soldato ugandesi arrivati in Italia per un progetto di solidariet� voluto dal movimento giovanile della comunit� di Sant'Egidio, che aveva presentato al sindaco di Roma una petizione sottoscritta da 15 mila firme.

Nel giugno scorso sono arrivati i primi tre bambini-soldato ugandesi: una ragazza con un'orribile ferita sul volto, e altri due ragazzi con gravi amputazioni agli arti; e, grazie ad una sinergia tra Comune di Roma, Comunit� di Sant'Egidio e Regione Toscana sono sono stati operati nell'ospedale pisano e ora stanno facendo la riabilitazione, prima di tornare nel loro Paese.

Il sindaco di Roma, Walter Veltroni, li ha incontrati nella sede della comunit� di Sant'Egidio, in piazza Santa Maria in Trastevere, dove hanno trovato ospitalit� e si � impegnato a proseguire in questo progetto.

�Sono pi� di 300 mila i bambini-soldato nel mondo che non hanno vissuto la loro infanzia e per tutta la vita porteranno il segno della guerra�. Veltroni ha ricordato che i bambini vengono considerati perfette macchine da guerra �perch� non hanno il senso del limite, sentono di meno la fatica e rispettano meglio degli altri gli ordini�. Il sindaco ha fatto anche riflettere i giovani dicendo che dietro la guerra c'� spesso la povert� ed � la lotta contro la povert� che ogni anno uccide 11 milioni di bambini nel mondo quello che deve essere l'impegno per tutte le coscienze�. Andrea Giovannelli, del movimento giovanile di Sant'Egidio, ha annunciato che � in preparazione un'altra raccolta di firme perch� l'obiettivo della comunit� � quel-lo di portare a Roma nel prossimo anno altri dieci bambini a curarsi.

Prima di lasciare la sede della comunit� Veltroni ha visitato la casa famiglia, nata dieci anni fa, che oggi ha in affido 12 bambini con gravi problemi di salute e la �Tenda di Abramo� che, sempre nel palazzo della comunit�, pu� ospitare fino ad 80 rifugiati.