Comunità di S.Egidio


 

15/01/2005

Epifania a Scampia e al Centro Storico con la Comunit� di Sant�Egidio
Il volto della solidariet�

 

Il 6 gennaio, giorno dell�Epifania, la luce della stella che ha condotto i magi a Betlemme � brillata nei cieli bui di Scampia e del Centro Storico di Napoli. Bambini rom, stranieri, senza fissa dimora, adolescenti, anziani, amici disabili e intere famiglie hanno pranzato insieme e fatto festa componendo una variegata e multicolore icona della solidariet�. Questi sono stati solo gli ultimi dei pranzi e delle feste che la Comunit� di Sant�Egidio ha preparato durante il periodo di Natale. Il primo dei pranzi si � svolto nel giorno di Natale nella chiesa dei SS. Severino e Sossio, con 600 persone. Ma la buona notizia della nascita di Ges� � giunta anche negli angoli pi� bui della citt�: nel carcere di Poggioreale, in alcuni istituti per anziani, tra gli amici che vivono per strada alla stazione. A Scampia, dove la Comunit� di Sant�Egidio � presente da oltre 25 anni, nella sede della scuola della pace erano in cento ad aspettare l�arrivo della befana. Dopo un magnifico pranzo a base di lasagna, roll� di tacchino con patate e piselli, frutta secca e panettone, e dopo aver brindato con lo spumante, la misteriosa vecchina � apparsa, portando giocattoli, vestiario, dolci e caramelle per tutti. Alla fine una grande festa con canti, balli e scenette ha concluso la bellissima giornata. Nel Centro Storico, dopo la messa celebrata nella chiesa dei SS. Severino e Sossio, 60 bambini provenienti anche dai quartieri di Ponticelli e di Poggioreale hanno pranzato e fatto festa assieme. A servire, tra gli altri, c�erano alcuni giovani che hanno frequentato le Scuole della Pace, e che divenuti adulti, hanno mantenuto un legame con gli amici di Sant�Egidio. Qualcuno � venuto con moglie e figli e gli si illuminavano gli occhi mentre raccontava alcuni episodi di questa bella e lunga storia di amicizia. La scuola della pace della Comunit� di Sant�Egidio � presente a Napoli nei quartieri di Scampia, Poggioreale, Ponticelli e al Centro Storico. Nasce con l�obiettivo di accompagnare la crescita di bambini e adolescenti in contesti sociali o familiari difficili, cercando di trasmettere quei valori come l�amicizia, la solidariet� laddove il destino sembra riservare solo violenza e disagio. Il razzismo, le guerre, la fame, il divario fra Nord e Sud del mondo, la pace, sono alcune delle tematiche affrontate in questi anni e che sono divenute parte della cultura personale dei nostri adolescenti. Si cerca di comprendere la realt�, imparando per� a riconoscere in essa i guasti provocati dalla violenza, dalla sopraffazione, dalla guerra. Comprendere la realt� del mondo con un'aspirazione: quella di renderlo pi� umano e pi� giusto. Inoltre sono accolti bambini ed adolescenti di differenti nazionalit� ed etnie, particolare attenzione � rivolta a bambini nomadi. Significativo � l�incontro settimanale che gli adolescenti della Scuola della Pace fanno con alcuni anziani di due istituti napoletani: una felice esperienza tra generazioni differenti che ha suscitato nei ragazzini simpatia e una affettuosa vicinanza agli anziani, tante volte messi da parte dalla nostra societ� consumista, priva di memoria e di rispetto verso chi ci ha tramandato la fede e ci ha avviato alla vita. Il pranzo di Scampia � stato curato anche da un gruppo di famiglie che si riunisce da anni attorno al Vangelo e vive una bella amicizia con i pi� deboli, distribuendo il sabato mattina panini, bibite, dolci e frutta agli extracomunitari e a quanti, senza dimora vagano nella villa del quartiere, o aspettano di essere presi a lavorare a giornata. Sono legami di amicizia che sono nati vincendo la paura e la rassegnazione che, in particolare in questo periodo, sembrano essere il destino inevitabile per chi vive a Scampia.

Questi pranzi sono stati due momenti di gioia e familiarit� tra quanti, nei quartieri difficili di Napoli vivono e lavorano per riaffermare il valore della solidariet� con i pi� deboli per costruire una citt� umana per tutti. Abbiamo insieme adorato il Bambino, portando come i Magi i nostri doni: l�oro dell�amicizia, l�incenso della preghiera e la mirra della gioia. Questo � l�altro volto di Napoli: solidale e amico dei poveri, che mette da parte la paura e la rassegnazione.

Antonio Mattone