Comunità di S.Egidio


 

17/01/2005


Il cardinal Poupard a Sant�Egidio: continuate �a costruire ponti di solidariet��
E fa appello ad adoperarsi per una �carit� dell�intelligenza�

 

Il cardinal Paul Poupard, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, ha chiamato i rappresentanti della comunit� di Sant�Egidio a farsi sempre pi� portatori e promotori di iniziative di solidariet� e di una �carit� dell�intelligenza�, che risvegli nell�indifferenza delle societ� secolarizzate occidentali l�interesse nel �bello�, nel �buono� e nel �vero�.

Questo in sintesi l�appello lanciato dal porporato il 15 gennaio scorso, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, dove, su invito di questo movimento laicale nato a Roma nel 1968, ha presieduto una celebrazione eucaristica.

Dopo aver ricordato come in questa Basilica, �luogo di commossa memoria di momenti significativi e indimenticabili della mia vita�, abbia celebrato lo scorso maggio il doppio giubileo, per i 50 anni di sacerdozio ed i 25 anni di episcopato, il cardinale ha poi chiamato a far tesoro dello �stupore� provato �davanti al Mistero di amore� del Santo Natale e dell�Epifania del Signore, da poco trascorsi.

�Manteniamolo sempre vivo nel nostro guardare a noi stessi, a chi ci sta accanto e a come viviamo questa nostra storia complessa e affascinante�, incoraggiando a mantenere vivi e saldi �i vincoli di comunione e di fraternit� che ci legano� e �ci spingono a sviluppare sempre pi� l�apertura, la reciproca comprensione, l�accoglienza e la solidariet��, ha detto.

�Continuiamo a progettare e a costruire ponti di solidariet� � � stato quindi l�appello del cardinal Poupard �. Non ci mancano le occasioni, soprattutto in queste settimane in cui siamo sconvolti di dolore abissale per la tragedia asiatica, per impegnarci in gesti di solidariet� e di condivisione�.

A questo proposito, di recente una delegazione della comunit� di Sant'Egidio di Jakarta ha visitato tre dei 4 campi profughi che si trovano a Medan, la capitale della regione di Sumatera Utara, al confine con Aceh, la zona pi� colpita dal maremoto, comprando e distribuendo materassi e cibo.

Il prelato ha quindi sottolineato che �un�altra carit� non � meno necessaria, la �carit� dell�intelligenza�, per risvegliare nell�homo indifferens la ricerca di tutto ci� che � bello, buono, vero e favorisce la piena dignit� dei nostri fratelli e sorelle�.

In un intervento tenuto il 10 dicembre scorso durante una conferenza svoltasi presso l�Istituto Teologico Santi Cirillo e Metodio, il porporato aveva affermato che l�homo indifferens � colui che manifesta una certa �disaffezione, presente nelle culture del mondo occidentale, preda di un rifiuto o di un semplice abbandono della fede tradizionale�, che interessa �sia la pratica religiosa che l�adesione ai contenuti dottrinali e morali della fede�.

Per esso � spiegava � Dio � qualcosa di cui non si sente la mancanza, perch� �il benessere e la cultura della secolarizzazione generano nelle coscienze un�eclissi della necessit� e del desiderio di tutto ci� che non sia immediato; riducono l�aspirazione alla trascendenza ad una semplice esigenza soggettiva di spiritualit�, e la felicit� al benessere materiale ed alla gratificazione degli impulsi sessuali�.

Nell�omelia tenuta sabato scorso il cardinale ha anche sottolineato che, nonostante ci�, tutti �pure coloro che non sono assillati da precarie condizioni materiali, hanno bisogno di qualcuno che, come il Battista, indichi loro Cristo, Via, Verit� e Vita�, nei diversi ambiti della vita quotidiana.

Alla vigilia della Settimana di Preghiera per l�Unit� dei Cristiani il discorso del porporato si � quindi fermato brevemente sull�importanza dell�incontro �tra cristiani e non cristiani, credenti di altre fedi e non credenti, indifferenti e quanti cercano la verit� con cuore sincero, convinti che � pi� forte quanto ci unisce di quanto ci divide, come diceva il Beato Giovanni XXIII�.

Nell�Anno Eucaristico indetto dal Giovanni Paolo II, Poupard ha in seguito invitato a camminare �con rinnovato slancio e ardore nella vita cristiana, per meglio conoscere Cristo, amarLo di pi�, imitarLo, vivere in Lui la vita trinitaria, e trasformare con Lui la storia degli uomini in storia della salvezza�.

Il cardinale ha infine chiamato a rivolgere il nostro sguardo con fiducia a Maria, �nella quale il Mistero eucaristico appare [�] come vero mistero di luce�, affinch� possiamo vedere in lei �il mondo rinnovato nell�amore, uno squarcio dei �cieli nuovi� e della �terra nuova��.