Comunità di S.Egidio


 

30/01/2005


Roma, una messa per ricordare la strage dimenticata dei barboni

 

Volontari e senza fissa dimora insieme, in coda per accendere una candela per ogni clochard scomparso che hanno conosciuto nella loro vita. Mentre dall�altare una ragazza diceva: �Insieme a Modesta oggi ricordiamo Sante, Salvatore, Anselmo...�. E cos� via. Elencando 339 nomi di persone italiane e straniere che non ci sono pi�, ed anche quelli di 14 nomadi scomparsi che nel corso della loro vita sono venuti a contatto della Comunit� di Sant�Egidio. Sono infatti all�incirca 45 i senza fissa dimora che ogni anno perdono la vita.

Si presentava cos� ieri mattina alle 12 la Basilica di Santa Maria in Trastevere, a Roma. Stracolma in ogni ordine di posto. Come ogni gennaio da dieci anni a questa parte, infatti, ieri nella famosa chiesa trasteverina si commemorava la morte di Modesta Valenti, la clochard scomparsa nel 1983 alla stazione Termini, mentre gli uomini dell�ambulanza discutevano se fosse il caso di prenderla, visto che la donna era infestata dai pidocchi. �Oggi vogliamo ricordare Modesta Valenti e tutti coloro che come lei sono morti dopo aver vissuto per strada�, c�era infatti scritto sulla bacheca posta all�entrata della basilica.

E loro, i clochard, hanno risposto in massa all�appello. Venendo da tutta Roma. Molti erano nel piazzale antistante la chiesa gia molto tempo prima dell�inizio della funzione. Qualcuno ha addirittura trascorso la notte l� fuori costruendosi un rifugio di cartone. E poi, alle 12 in punto, tutti in chiesa per la funzione. Seduti un po� ovunque, anche se i gruppetti pi� numerosi erano concentrati agli ultimi banchi. Sono centinaia, c�� chi dice duecento. Tutti a cantare con le loro barbe lunghe e bianche, con le loro chiome arruffate che escono fuori dai cappelli di lana, con il loro odore di strada.

Uno di loro � Antonio. Che timidamente ha detto: �Sono qui per ricordare un�amica di 48 anni morta per strada mercoled� scorso. Per il freddo e per l�epatite C. Beveva. E poi per ricordare Modesta, ed anche mia moglie. Anche lei � morta per strada�. Poco pi� in la, invece, Tonino Sammarone, uno dei tanti volontari della Comunit� di Sant�Egidio, che ha spiegato: �Tutti insieme celebriamo oggi una liturgia di memoria per tutti questi amici che sono scomparsi. Un momento molto importante per tutti i senza fissa dimora che, avendo perso ogni contatto con i propri familiari, trovano consolazione nel sapere che anche dopo la loro morte ci sar� qualcuno che li ricorder�. Il tutto mentre Don Vittorio Mannari nella sua omelia diceva ai tanti fedeli accorsi: �Quello che oggi uccide di pi� non � il freddo, ma il freddo che � nel cuore degli uomini. L�indifferenza. L�egoismo�.

Tutti sentimenti che non appartengono proprio ai tanti volontari della Comunit� di Sant�Egidio che dopo la funzione si sono trasferiti insieme ai due trecento clochard appositamente accorsi, nei locali dietro la basilica. Per un pranzo che per volontari e senza fissa dimora, �� una festa seconda solo al Natale� come loro stessi l�hanno definito. E allora via ai tanti baci e abbracci, e naturalmente al pranzo. Con tanto di antipasto, zuppa di fagioli, lasagne, carne, contorno e frutta.

�Anche loro hanno bisogno di affetto, di amicizia, di un certo legame spirituale� ha spiegato Francesco Dante, un altro dei tanti volontari della Comunit� di Sant�Egidio. Che ha aggiunto: �Chi va a finire per strada non lo fa mai per scelta. Sono tutte persone che conducevano una vita normale prima di perdere il lavoro, prima di finire in mano agli strozzini, prima di essere abbandonati dalla moglie. Oggi poi, il fenomeno � sempre pi� legato all�aumento del tasso di povert�. � in crescita infatti il numero di persone che il marted� sera vengono da noi per ritirare il pacco di vivande. Ed anche chi viene a ritirarlo per i parenti che non ne hanno il coraggio. Tra queste persone, ce n�� addirittura anche una che lavora al ministero del Tesoro�.

Davide Sfragano