Comunità di S.Egidio


 

04/02/2005


Sant�Egidio: festa in Laterano

 

In San Giovanni in Laterano, come � ormai tradizione, per rendere grazie a Dio di un altro anno ricco di gesti e parole significative per il mondo di oggi. La Comunit� di Sant�Egidio ha festeggiato cos� ieri sera i suoi 37 anni. Cuore dell�avvenimento una celebrazione eucaristica presieduta dall�arcivescovo Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i laici, alla presenza di vescovi, cardinali, ambasciatori, personalit�, ma anche tanti poveri e ospiti delle strutture della Comunit�. Una Messa nel cuore di Roma, dove l�esperienza di Sant�Egidio nacque nel febbraio 1968. Ma con il cuore allargato agli oltre 70 Paesi del mondo dove circa 50 mila volontari della Comunit� svolgono il loro servizio per l�edificazione di quella che Paolo VI amava definire la �civilt� dell�amore�. L�annuale festa in San Giovanni in Laterano � stata anche l�occasione per far scorrere i momenti pi� salienti dell�ultimo anno di Sant�Egidio. Dodici mesi impreziositi dal conferimento alla Comunit� del premio Balzan per la pace con speciale riferimento al progetto �Dream�, il programma di cura dell�Aids in Africa grazie al quale ben 20mila persone possono ormai contare su una terapia che altrimenti sarebbe inaccessibile. Ma � stato anche un anno di importanti ulteriori iniziative in favore degli anziani, del raggiungimento dei cinque milioni di firme all�appello per una moratoria universale sulla pena di morte, della visita del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I alla basilica di San Bartolomeo all�Isola Tiberina, del ritorno a Milano dell�incontro �Uomini e religioni� dedicato questa volta al tema �Il coraggio di un nuovo umanesimo�.

Tra i molti messaggi d�auguri giunti alla Comunit� in occasione dell�anniversario anche quello del vice-presidente del Consiglio Marco Follini. �Esprimo gratitudine e ammirazione � si legge nella lettera indirizzata al professor Andrea Riccardi � per l�instancabile lavoro al fianco e al sostegno dei poveri, degli emarginati e delle vittime della guerra, in Italia e nel mondo. Vorrei ringraziarla per l�aiuto che ogni giorno, in silenzio, date ai poveri del nostro Paese. Ci avete insegnato che la povert� che c�� in casa nostra non � di natura diversa da quella, in termini assoluti molto pi� grave, che c�� nel resto del mondo�.