Giovanni Paolo II �parla, si fa capire bene, e il timbro di voce � di chi sta migliorando�. Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo, dell'Associazione uomini e religioni e tra i fondatori della Comunit� di Sant'Egidio, ieri ha potuto vedere il Papa. Pochi minuti soltanto, per non affaticarlo; con Paglia una delegazione degli 82 vescovi di tutte le confessioni cristiane giunti a Roma per celebrare i trentasette anni di vita della Comunit� romana, della quale facevano parte, Serafm Janta, metropolita del Patriarcato romeno-ortodosso, monsignor Anthony Lobo, vescovo di Islamabad, e il vescovo anglicano di Meath e Kildare monsignor Richard Clarke. Al Pontefice l'arcivescovo di Terni ha consegnato un messaggio d'auguri firmato da tutti i presuli, che nella mattinata di ieri s'erano ritrovati in preghiera per il Papa nella cappella del Gemelli. �Il Papa - ha detto Paglia - � stato molto contento di sapere della preghiera dei vescovi, e ha voluto vedere le firme degli 82 vescovi che hanno firmato il messaggio. Ha salutato tutti e ringraziato di questa vicinanza che viene non solo dai cattolici ma da confessioni di tutto il mondo�. Nel messaggio si sottolinea la preghiera e la �fraternit� da parte dei vescovi delle diverse confessioni e il loro �abbraccio corale�. �La gioia che nasce dall'incontro - si legge ancora - in questi giorni s'� interecciata alla preoccupazione per la sua persona: abbiamo trepidato per la sua salute, seguendo il decorso della sua malattia. Abbiamo insieme chiesto e tutt'ora chiediamo insistentemente e con fiducia che il Signore le conceda una pronta guarigione e possa essere restituito al pi� presto al suo impegno, tanto decisivo per l'intera Chiesa di Cristo�. I presuli, infine, riconoscono come il Papa �nella debolezza e nella fragilit�, ha lasciato abitare la forza dello Spirito e la testimonianza del Vangelo. Come vescovi ci sentiamo esortati dal suo esempio a maggiore amore e alla profondit� di quella comunione nutrita dalla parola di Dio�.
Salvatore Mazza
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