Comunità di S.Egidio


 

06/02/2005


�Gemelli�-Piazza San Pietro: in comunione con Giovanni Paolo II per la festa della vita

 

Cento Vescovi cattolici, ortodossi, luterani e anglicani, provenienti da 40 Paesi, hanno pregato insieme � nella mattina di sabato 5 febbraio, nella cappella del terzo piano del �Gemelli�, dedicata al santo medico Giuseppe Moscati � per la salute di Giovanni Paolo �II. A loro si sono uniti spiritualmente tutti coloro che, nell'ospedale e in tutto il mondo, stanno vivendo �accanto � al Papa questi giorni di degenza come un �corso di esercizi spirituali�.

I cento Vescovi sono a Roma per partecipare al convegno su �coraggio di un nuovo umanesimo� promosso dalla Comunit� di Sant'Egidio. La �relazione� pi� incisiva e incalzante � quella che sta tenendo il Papa dalla sua Cattedra al �Gemelli�.

� stato un incontro di preghiera semplice, centrato sulla Parola di Dio e sul �Padre Nostro�, che si � aperto con il canto di un inno per la Chiesa e per il Buon Pastore: �Il Pastore esperto guida le pecore e le pecore tutte lo seguono... La sua voce conoscono bene...�.

� stato quindi proclamato il passo evangelico di Matteo: �Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che � nei cieli ve lo conceder�. Perch� dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro�.

Il Vescovo Vincenzo Paglia ha proposto una filiale meditazione: �Siamo venuti per stare accanto al Papa, per

dirgli tutto il nostro affetto, per rivolgere al Signore la nostra preghiera perch� lo ridoni presto al suo lavoro quotidiano, ristabilito nella salute e rinfrancato nello spirito�. All'incontro di preghiera hanno partecipato, tra gli altri, Mons. Tommaso Caputo, Capo del Protocollo; il Gr. Uff. Angelo Gugel, Aiutante di Camera del Santo Padre; i Responsabili della Comunit� di Sant'Egidio: il fondatore Andrea Riccardi e il presidente Marco Impagliazzo; i cappellani dell'ospedale con alcuni medici e degenti.

Insieme i cento Vescovi hanno scritto e firmato una lettera che � stata consegnata al Papa. �In queste ore �

si legge � vorremmo che la nostra preghiera e la nostra fraternit� La raggiungessero in un abbraccio corale verso di Lei, Padre infaticabile... Abbiamo insieme chiesto e tutt'ora chiediamo insistentemente e con fiducia che il Signore Le conceda una pronta guarigione e possa essere restituito al pi� presto al Suo impegno, tanto decisivo per l'intera Chiesa di Cristo�. �Nella debolezza e nella fragilit�, Lei ha lasciato abitare la forza dello Spirito e la testimonianza del Vangelo � prosegue la lettera �. Come Vescovi ci sentiamo tutti personalmente esortati dal Suo esempio a maggiore amore e alla profondit� di quella comunione nutrita dalla Parola di Dio, che Lei in tanti modi e ovunque nel mondo, ha voluto suscitare e cercare�. �Insieme a noi � concludono i Vescovi � pregano i nostri fedeli dall'Asia all'America Latina, dall'Europa all'Africa, secondo lingue e tradizioni differenti: attraverso la Comunit� di Sant'Egidio ci raccogliamo unanimi in queste ore, per augurarLe, con le parole del salmista: �Ti ascolti il Signore nel giorno della prova, e ti protegga il nome del Dio di Giacobbe. Ti mandi l'aiuto dal suo santuario e dall'alto di Sion ti sostenga. Ti conceda secondo il tuo cuore, faccia riuscire ogni tuo progetto� (Salmo 20, 2-3.5)�.

Il Papa che ha introdotto la Chiesa nel Terzo millennio continua a guidarla anche con la forza della offerenza, �un dono necessario� lo defin� a conclusione del ricovero nel maggio 1994. In questi giorni Giovanni Paolo II sta compiendo un nuovo �Pellegrinaggio� sulla Collina delle Croci che non � soltanto un luogo geografico � il simbolo dei martiri e della rocciosa fede dei cristiani lituani � ma � un luogo dello spirito che ciascun uomo ha dentro di s�. A questo �Pellegrinaggio� del Papa partecipiamo tutti. Siamo davanti ad uno dei �pilastri� del Magistero del Santo Padre: non si pu� sradicare la Croce di Cristo dalla vita dell'uomo.

Giampaolo Mattei