Per ora riguarder� cinquanta persone. L'intesa prevede che il funerale venga celebrato secondo il credo religioso di appartenenza:cattolico, ebraico o islamico.
D'ora in poi sar� la citta a offrire il funerale ai suoi poveri Anche chi non puo permetterselo, avr� esequie dignitose. E per chi non � cristiano ci saranno, sempre a spese del Comune, cerimonie con il conforto dei riti propri di ciascuna religione. L'accordo per una Sepoltura dignitosa � stato firmato ieri pomeriggio in Campidoglio, dai soggetti che gia si occupano di seppellire chi non possiede nulla: la Caritas, la Comunita di Sant'Egidio e l'Ama, azienda incariata dei servizi funebri cittadini Il funerale comunale andr� a cinquanta poveri da qui a marzo 2006. In seguito si vedr�. In particolare gli operatori ritengono di doversi occupare dei senzatetto. In citt� sono qualcosa come 5.200 Persone, con nomi e Cognomi, che allo stesso modo di chi ha un reddito - spiegano i volontari che se ne occupano giorno dopo giorno - hanno amici, affetti, sentimenti e ricordi. Ma finora, specialmente i non cristiani, potevano avere solo un seppellimento, senza parole di conforto. Un rituale senza i suoi simboli. Se infatti per i morti cristiani, per quanto nullatenenti, non � mai mancata la benedizione di un sacerdote, lo stesso non poteva dirsi per gli islamici e gli appartenenti alle altre religioni, morti nella Capitale, a migliaia di chilometri da casa. Cos� invece potranno essere accompagnati nel proprio aldila, secondo ciascuna convinzione religiosa.
L'accordo prevede che il funerale venga celebrato secondo il credo religioso di appartenenza. Saranno i volontari delle comunit�, in quanto depositari di storie, biografie, esperienza dei pi� poveri, ad occuparsene. Dice il sindaco Veltroni: "Vorremmo che in questa citta non si continuasse a fare differenze anche dopo la morte. Pensiamo che farsi carico del funerale di chi non pu� permetterselo sia un piccolo gesto d� civilt�, un modo per colmare le disparit�". Favorevoli a quel gesto si dichiarano anche monsignor Mauro Parmeggiani, Segretario generale del Vicariato di Roma (�la sepoltura figura tra le 7 opere di carit�, non dobbiamo dimenticarlo� e Raffaella Milano, assessore alle Politiche sociali. Ma soprattutto sono soddisfatti Massimo Tabacchiera, Presidente dell'Ama, monsignor Angelo Bergamaschi, vicedirettore della Caritas Diocesana, Gianni La Bella, Amministratore della Comunit� di SantEgidio, Francesca Zuccari, volontaria e coordinatrice di questo progetto per la stessa comunit�, che commenta: "Non � un piccolo gesto quello capace di restituire un po' di dignit� ad una persona povera e nessuno � pi� povero di chi � costretto ad un funerale anonimo�. Quei cinquanta, alla fine, saranno qualcuno.
Ilaria Sacchettoni
|