Comunità di S.Egidio


 

10/03/2005

SOLIDARIET� - Iniziativa di Caritas, Comunit� di Sant'Egidio e Comune
Una degna sepoltura anche per i barboni

 

Per non perpetuare anche dopo la morte quelle odiose differenze sociali ed economiche che talvolta drammaticamente segnano l'esistenza di molte persone il Campidoglio, attraverso l'Ama, si far� carico degli oneri per celebrazioni e sepulture di una cinquantina di persone povere e senza tetto segnalate dalla Caritas Diocesana e dalla Comunit� di sant'Egidio. Tale accordo � stato siglato in un protocollo presentato ieri, marted�, presso la Sala delle Bandiere al Campi-doglio, durante un incontro al quale hanno partecipato il Sindaco Walter Veltroni, l'assessore capitolino alle Politiche sociali, Raffaela Milano, il presidente dell'Ama, Massimo Tabacchiera, Mons. Mauro Parmeggiani, Segretario Genera-le del Vicariato, il Vicedirettore della Caritas Diocesana Mons. Angelo Bergamaschi, e Francesca Zuccari per la Comunit� di sant'Egidio.

�Con questo protocollo il Comune e I'Ama si fanno carico di una degna cerimonia e sepoltura delle persone che vivono in condizioni di estrema povert� e che non possiedono quindi familiari in grado di sopperire alle spese necessarie

ha specificato Veltroni -. Tutto questo affinch� le differenze e le discriminazioni sociali che hanno afflitto queste persone in vita non vengano perpetuate anche dopo la loro morte, 11 supporto della Caritas e della sant'Egidio sar� in-dispensabile per individuare nell'arco del 2005, una cinquantina fra le persone pi� bisognose. Insieme alle iniziative come quelle della raccolta di generi alimentari e della creazione di Via Modesta Valenti, una via virtuale che conferisce domicilio a chi non ce lo ha, si cerca cos� di offrire un'esistenza e una morte dignitose�.

L'Amministrazione comunale fino ad oggi per le persone pi� povere ha garantito come ad ogni altro cittadino, il diritto al trasporto funebre e alla sepoltura attraverso l'intervento della Polizia mortuaria, con il protocollo invece sar� 1'A-ma a farsi carico delle spese relative alla funzione religiosa e al trasporto avvalendosi della propria Agenzia di Onoranze funebri.

A Roma le persone senza fissa dimora sono 5.200, di cui 2.000 vivono in strada o in baracche e 3.200 nei dormitori e nelle strutture assistenziali. La maggior parte sono stranieri di cui si conosce soltanto il nome, e solo grazie al lavoro costante dei volontari si riesce a ricostruire la loro storia. II compito degli assistenti infatti non si limita a fornire loro soltanto un rifugio dove dormire e man-giare, ma cerca di conferire di nuovo un'identit� da cittadino che spesso queste persone hanno perduto. Caritas e Comunit� di sant'Egidio hanno cos� organizzato mense sociali, centri di accoglienza e diversi servizi a seconda delle esigenze e della tipologia di queste persone. Molti di loro per� vivono lontani dai Paesi di origine e non hanno parenti. Pertanto il rischio, in caso di decesso, � quello di una sepoltura anonima senza nessuna funzione religiosa, con l'intervento soltanto dalla Polizia mortuaria. Per evitare ci�, spesso hanno supplito benefattori che caricandosi delle spese, hanno offerto una dignitosa cerimonia e sepoltura.

�L'Ama, come altre aziende pubbliche o private, desidera impegnarsi sempre di pi� in progetti sociali e di solidariet� a favore delle persone pi� svantaggiate - ha confermato il presidente Tabacchiera -. Gi� durante le giornate ecologiche quando vengono organizzati i punti di raccolta dei rifiuti ingombranti, vengono raccolti anche giocattoli e vestiti per i bambini presi in cura dalla sant'Egidio�.

La collaborazione della Caritas e della Comunit� di sant'Egidio, i cui volontari vivono in costante contatto con le molte persone bisognose, sar� indispensabile per segnalare i decessi ed indicare, oltre alle generalit� della persona, anche la sua religione.

�Una degna sepoltura � l'ultima delle opere di misericordia alle quali � chiamato ogni credente, indipendentemente dalla propria fede religiosa e dallo stato sociale ha commentato Mons. Parmeggiani -. La dignit� umana infatti va difesa fino all'ultimo, anche dopo la morte, come segno di amore, rispetto e solidariet� verso il prossimo�.

Rita Dietrich