Comunità di S.Egidio


 

10/04/2005

Vive nella sua eredit�
Non l�abbiamo seppellito

 

Giovanni Paolo II � stato sepolto. La sua personalit� per� continua a giganteggiare, tanto che appare obiettivamente difficile chiudere in fretta il suo tempo. Un altro verr�, evidentemente verr�, e assumer� il suo ruolo. Arduo per� � diciamolo francamente � che possa prendere il suo posto negli occhi del mondo. Eppure, passati appena i momenti pi� dolorosi e di intensa partecipazione alla sua malattia e alla sua morte, si deve rimeditare la sua eredit�. Che � una grande eredit�, ma non tale da allontanare i tanti. Non a caso infatti, in questi ultimi giorni vi si sono riconosciuti moltissimi, pi� di quanti pensavamo. La folla attorno alle sue spoglie ha impressionato. Il numero di leader e delegazioni presenti non ha paragoni con le modeste rappresentanze diplomatiche che accompagnarono i funerali dei papi di una parte notevole del Novecento.

L�eredit� pi� vera di Papa Wojtyla tuttavia non � politica. Il suo testamento rivela innanzitutto la tempra spirituale dell�uomo: �Ognuno deve tener presente la prospettiva della morte. E deve esser pronto a presentarsi davanti al Signore e al Giudice � e contemporaneamente Redentore e Padre�.

Nei primi tempi del pontificato, cos� rispondeva a chi lo interrogava circa il suo orientamento: �La linea del Papa? Questa linea � la fede�. E il primato della fede � tutt�altro che scontato, pur se troppo facilmente lo si considera un�ovviet�.

A tale primato si connette la sua pastoralit�. Chi lo ha conosciuto come vescovo � si pensi alla Chiesa di Roma � ha avuto la percezione chiara di trovarsi dinanzi a un uomo che prendeva sul serio la vita e la fede della sua gente. � stato un pastore che ha incontrato milioni di uomini e donne, li ha ascoltati, si � interessato a loro. � stato sul serio sacerdote e testimone del Vangelo: fin nel profondo della sua umanit�.

Karol Wojtyla � stato un vescovo del Vaticano II, anche se la sua nomina � avvenuta nel 1958. Nelle note testamentarie datate 2000 scrive parole che fanno pensare: �Desidero ancora una volta esprimere gratitudine allo Spirito Santo per il grande dono del Concilio Vaticano II, al quale con l�intera Chiesa � e soprattutto con l�intero episcopato � mi sento debitore�. Ma non � solo un tributo al passato: �Sono convinto � aggiunge � che ancora a lungo sar� dato alle nuove generazioni di attingere alle ricchezze che questo Concilio del XX secolo ci ha elargito�.

Nel testamento non si danno indicazioni per il futuro. E in questo si legge un rispetto estremo per la Chiesa e il suo successore. Solamente ha scritto, per�, sempre a proposito del Concilio: �Desidero affidare questo grande patrimonio a tutti coloro che sono e saranno in futuro chiamati a realizzarlo�. D�altra parte, era stato � come lui stesso afferma � la �grandissima causa� del suo pontificato. Che potrebbe anzi leggersi come un�interpretazione creativa del Concilio. Per lui il Vaticano II era, a un tempo, porta sul nuovo millennio e ponte con la grande Tradizione. Il Papa � rimasto fedele alle stesse regole decretate da Paolo VI, anche se ha riempito il servizio pontificale di uno spirito personale e nuovo. Il che mostra come, nella Chiesa, il vissuto, la spiritualit�, il tratto umano possano operare una profonda innovazione.

Tanti hanno sentito questo Papa vicino. I piccoli, i poveri, i malati, i feriti della vita hanno amato con intensit� la sua figura. Nonostante i problemi che la via ecumenica ha incontrato negli ultimi anni, i suoi funerali hanno registrato una folta e silenziosa partecipazione di personalit� cristiane (tra cui il patriarca ecumenico, l�arcivescovo di Atene, la rappresentanza dell�ortodossia russa, con cui esistono questioni aperte). Giovanni Paolo II � stato cos� salutato come un grande servitore dell�unit� cristiana e leader primo del cristianesimo. Anche questo � suo lascito. Perci� la sua eredit� non pu� andare dispersa nelle emozioni che passano, ma andr� recepita in profondit�. � un�eredit� � come disse il cardinale Montini quando Giovanni XXIII ci lasci� � che �la morte non pu� soffocare e una tomba non pu� contenere�. Solo la Chiesa pu� accoglierla nel suo seno.

Andrea Riccardi