Comunità di S.Egidio


 

30/05/2005


Roma, piazza d'Africa e di suoni
SOLIDARIET� Il sole, la pioggia, la sera, �Italia-Africa�, una giornata riuscita perfettamente dove le culture si mescolano per rammentarci che l� si muore e non possiamo stare a guardare. E Veltroni cita Clementina Cantoni

 

Forse l'orario d'inizio del corteo da piazza Barberini, le 15, non aveva considerato che a quell'ora Roma avrebbe indossato la veste pi� calda dall'inizio dell'anno. Il tempo, simbolo della mutevolezza, si � messo di mezzo tra Roma e l'Africa, concedendo un po' di respiro solo alle 18. Poi, nel giro di un' ora, le nubi si sono ingrossate, ed ha cominciato a piovere. Andrea Riccardi, della Comunit� di Sant' Egidio, l'ha interpretato come un segno di buon augurio. Le intenzioni del grande concerto di piazza del Popolo, resa africana per un giorno dai tanti stand della solidariet� addossati all'emiciclo opposto al palco, sono rimaste trasparenti. Ci sono citt� che, per la loro storia, non possono che essere citt� capitali, come Roma. II loro modo di esserlo non si esaurisce nell'essere sede del Governo. La politica, se colleghiamo la parola all'etimo polis, citt�, da cui deriva, non si esaurisce nella gestione del potere, C'� il ruolo attivo della popolazione e la sua cultura. E, qualit� sempre pi� importante nel mondo globale, di cui nessuna parte � ormai troppo lontana, c'� la capacit� di sintonia con quello � veramente importante, Se anche la storia fosse finita, il suo posto � comunque stato preso dalle drammatiche differenze della geografia. Il mondo del 2005 non � rassicurante, da qualsiasi parte lo si guardi. Quegli anni 2000, che avrebbero dovuto offrire le meraviglie della tecnica, dell'abbondanza e della pace, sono caratterizzati dall'incertezza e dalla violenza. Lo scenario pi� drammatico � quello dell'Africa, un continente che del mondo dovrebbe essere la giovinezza ed � invece minacciato da Aids, povert�, debiti, corruzione. Lo hanno ben capito sia Francesco De Gregori, cantautore, (�vai in Africa, Celestino�) sia Walter Veltroni, sindaco di Roma, che ha fortemente voluto la manifestazione, Italia Africa, giunta alla sua seconda edizione, dove l'Africa entra nell'immaginazione e nel cuore dei romani attraverso la solidariet�, meravigliosa ed invincibile, della musica e dell'arte. E' una logica diversa, quella della creativit� e del disinteresse, che si contrappone a quel primato dell'economico e degli interessi particolari ed egoistici, che genera fame, miseria, guerra e malattie. Quando iniziano a cantare i Tamales de Chipil piazza del Popolo � ancora in pieno sole. �Lasciateci vivere la vita/ come se fosse un sogno�, � il messaggio, reso tamente comprensibile dalla loro musica, quella di un gruppo nato in un centro sociale di Empoli, ma con l'orecchio alle sonorit� latinoamericane: la nostra identit� � libera e mobile, come il sogno. Ho il tempo di scorgere nella piazza le magliette che di-cono �No ai bambini soldati nel Nord Uganda�, nonch� un gruppetto di ragazzi che gioca tirandosi una piccola palla. Qualcuno d� calci alle bottigliette di plastica d'acqua distribuite dalla Protezione Civile, ormai vuote. L'ombra di Bob Marley viene evocata indirettamente dalle parole di un rappresentante del governo etiope, che pu� finalmente ringraziare perch� l'obelisco di Axum � stato restituito. Ho la fuggevole visione di quei non pochi l-asta che avevano seguito l'invito di Bob Marley a tornare in Africa, per trovarsi poi nella poco allegra Etiopia d� Menghistu. Bob Marley � evocato in ben altro modo, cio� con la musica, dal duetto Carmen Consoli-Angelique Kidjo. Le due voci sono complementari, pi� sonora quella di Angelique, che � come assumesse il ruolo di base: mentre a Carmen spetta la parte dell'accento melodico, Le due sono unite dalla curiosit� per l'altro da s� (ci� che del resto mi sembra costituire il tratto caratterizzante e comune della world music secondo Bob Geldolf). La conseguenza pi� immediata � l'ibridazione, la capacit� di parlare e farsi capire, senza rinunciare alla qualit� per l'effetto commerciale, ma moltiplicando invece i registri. I1 duetto Consoli-Kidjo mi sembra riassuma il senso musicale del concerto: un'Africa non solo di ritmi e percussioni, ma un'Africa impastata anche di suoni e di dolcezze mediterranee; un'Africa che non � solo nel continente africano, ma che � nell'immaginazione e nei sogni di tutti, che non si pu� rinchiudere in nessun angusto recinto che la divida dal resto del mondo. L'aria e pi� fresca, la piazza si sta riempiendo, e finalmente canta in coro con le artiste il ritornello. La folla non � comunque compatta, c'� quello spazio che dovrebbe esserci in ogni concerto divertente, e due bambine, un'africana e un'italiana, ballano sotto gli occhi divertiti dei genitori. Che l'Africa sia cosa mentale � ribadito da Capone e Bungtbangt, un gruppo napoletano all'insegna del riciclo dei materiali di scarto. 11 concerto decolla, la piazza si muove e balla. Per rendere evidente la loro ispirazione, i musicisti sono coperti dai sacchi neri, tipo condominiale, della Nettezza Urbana. Per analogia, penso alla proiezione del Napoleon di Abel Gance, ed a Jack Lang, Madame Mitterrand ed al sindaco Petroselli a cui era stato offerto un'analogo riparo dalla pioggia. Ed in effetti, piove, prima a grosse gocce rade, poi sempre pi� fitte. Sul palco salgono Andrea Riccardi e Veltroni, che ricorda giustamente Clementina Cantoni. La solidariet� non � divisibile. Sono sicuro che il concerto continuer�, vorrei restare almeno per Raiz, che ha saputo rendere mediterraneo persino Bertolt Brecht: ma so che sar� difficile trovare un taxi, e la parola tempo non indica soltanto la condizione atmosferica.

Renato Nicolini