Comunità di S.Egidio


 

28/06/2005


UNA SCELTA DI DIGNIT�

 

Voglia di vacanze ma le vacanze costano tanto. L�usura colpisce molti, di pi� chi ha la carta di credito di chi non ce l�ha. Si vive al di sopra delle possibilit�, e non pu� durare.

Intanto in un pezzo di Roma la crisi sociale � arrivata da un pezzo. Ai centri di via Marsala, Colle Oppio, via Dandolo, via Casilina, via Anicia sono ormai anni che cresce il flusso delle persone �normali� che arrivano a chiedere aiuto e che si aggiungono ai poveri di sempre, barboni, senza casa, e immigrati di primo arrivo. La radiografia Caritas di met� anno offre cifre che fanno pensare e che raccontano come cambia la citt�. La Sala Operativa Sociale del Comune dice che l�emergenza riguarda tre volte su quattro uno straniero. Nel resto dei casi, quasi sempre un anziano. Il caldo �anomalo� (?) mette davvero pi� a rischio la vita di 250mila anziani con pi� di 75 anni.

La fatica di vivere cresce. Tanti sono pi� indebitati, per molti l�affitto incide fino all�80 per cento del reddito. Gli sfratti vengono attuati tre volte di pi� che negli anni Ottanta, e il doppio degli anni Novanta. La convivenza di pi� nuclei familiari non � pi� una stranezza. C�� anche una sofferenza frammentata, come quella dei 25 mila che si rivolgono ai centri di salute mentale. E questo disagio di vivere, tra i giovani e gli adulti, colpisce gli uomini il doppio delle donne, come se ci fosse una crisi maggiore di adattamento all�et� adulta, ai rapporti con gli altri, alle responsabilit� e al ruolo, che non si sa come assolvere.

Gli zingari spesso non godono di buona stampa, ma � bene meditare sul fatto che i pi� fortunati tra loro, cio� quelli che possono stare in un container scottante d�estate e ghiacciato d�inverno invece che in una roulotte, hanno diritto a un massimo di 4,5 metri quadri a persona.

C�� una fatica di vivere da ragazzi che � raccontata nei dati delle bocciature, 7 volte di pi� al professionale che nei licei, un dato che � sintesi di destini diversi e di citt� che di nuovo sembrano non parlarsi. E poi ci sono � secondo cinque inchieste nazionali convergenti � un migliaio di schiavi. S�, schiavi. Donne, bambini, violenza estrema, sfruttamento sessuale, lavori insostenibili.

La solitudine, l�isolamento fanno pi� vittime di un�epidemia, pesano pi� delle bollette e di una brutta caduta. O meglio, rendono tutto questo, qualunque difficolt� aggiuntiva un evento insopportabile, insormontabile o letale. Il contrario della solitudine, invece, accorciare le distanze, la �prossimit�� riescono ad attenuare anche difficolt� estreme, la perdita dell�autosufficienza, l�implosione della propria famiglia, i debiti, la perdita del lavoro, fino a farle diventare solo una fase, sopportabile, della vita.

Roma, tra incertezza e voglia di comunit�, potremmo dire con parole prese a prestito da Zygmunt Bauman.

Che si fa? E� da sostenere la proposta fatta su queste pagine sul riuso e l�adattamento di immobili abbandonati per immigrati e precari, con il concorso dei diretti interessati.

Ma soprattutto va fatta una scelta, che � di civilt�: e cio� che c�� una soglia di qualit� della vita e di dignit� sotto cui non � accettabile che scenda nessuno. Si tratta di diritti umani e non di diritti di cittadinanza, di residenza o di censo. Cominciamo a pensarlo, perch� questo impedir� di cercare capri espiatori quando le difficolt� aumenteranno. Vivere assieme e convivere � un�arte, e occorre partire dal basso. Perch� se riescono a vivere bene quelli che hanno poco, allora � una gran vita per tutti. E Roma diventa la capitale che anche altri vorrebbero avere.

Mario Marazziti