Comunità di S.Egidio


 

12/09/2005

Tre giorni di incontri in Francia. Il primate Williams: mia figlia a Londra salva per miracolo. L�arabo Ibrahim: anche la mia
�Dialoghiamo, siamo tutti meticci�
Via al congresso interreligioso di Sant�Egidio. Riccardi: un valore le diverse identit�

 

LIONE - Nell�albergo accanto al palazzo dei congressi la gente si saluta per civilt� come nei piccoli paesi, zucchetti, kipp�, turbanti, c�� un signore dall�aria mite che attraversa la hall e incrocia un vecchio dall�aria ieratica. Andrea Riccardi ha appena finito di fare un esempio, �vede, ognuno di noi � meticcio, culturalmente meticcio: ecco, � arrivato Anthony Theodore Lobo, il vescovo del Pakistan che parler� della situazione difficile di un cristiano che vive in terra indoislamica...�. L�altro che gli passa davanti invece � Ahmad Al Tayeb, rettore di Al-Azhar, una specie di Vaticano sunnita al Cairo. Saluti tra i gruppi.

Il fondatore della comunit� di Sant�Egidio ripeter� il concetto verso sera, aprendo il 19� incontro interreligioso per la pace, �un tessuto culturale e spirituale meticcio ci abbraccia, anche se differenziati nella nostre identit�. Riccardi non sceglie a caso le parole, � chiaro che l�aggettivo �meticcio� evoca l�estate delle polemiche innescate da Marcello Pera a Rimini e definisce lo stile dell�appuntamento di Sant�Egidio. Nella citt� di Saint Exup�ry, per tre giorni e 24 tavole rotonde, i leader religiosi del mondo cercano di fare quello che la volpe chiede al piccolo principe della fiaba, creare legami e assumersi responsabilit�. Mica per niente si � partiti l�11 settembre, �una data che � sembrata confermare il conflitto inevitabile tra religioni e civilt�. Ma l�essenziale � invisibile agli occhi, �il terrorismo rafforza la paura dell�altro, sembra realista dire che lo scontro violento o culturale sia inevitabile. Appare coraggio, ma � paura in un mondo disumano�. Guai a semplificare, �il primo semplificatore � Bin Laden�. Perch� �in un mondo irriducibilmente plurale� c�� bisogno di �realismo del dialogo�. Talvolta �gli uomini di religione scambiano la cristianit� con la conservazione spaventata� ma �il vero coraggio� � la fatica dell�intelligenza: �Non crediamo a un relativismo a buon mercato. Ci sono differenze profonde e nel contemplarle ne capiamo la lezione�.

� essenziale �anche il dialogo tra credenti e umanisti�. Cos� Nicolas Sarkozy, ministro dell�Interno francese, sostiene che la legge francese sulla laicit� �� spesso malcompresa sia nel mondo sia in Francia�, in realt� �non � nemica delle religioni� e anzi �ne garantisce la convivenza pacifica�. Nell�auditorium ci sono duemila persone, sul palco dialogano il cardinale Walter Kasper, il rabbino capo d�Israele Yona Metzger e Ezzedin Ibrahim, consigliere presidenziale degli Emirati Arabi. Il rabbino propone �un giuramento come quello d�Ippocrate: ogni religioso dovrebbe sottoscrivere un contratto che ripudia la violenza!�. Il primate della Chiesa anglicana Rowan Williams aveva appena parlato della figlia salva per miracolo a Londra e Ibrahim annuisce, �c�era pure la mia, questione di minuti: il terrorismo non fa differenze, � irreligioso, immorale, inumano e criminale�. Per Kasper �abbiamo bisogno di una globalizzazione della solidariet�, Benedetto XVI ha mandato un messaggio per chiedere �soprattutto ai giovani d�avere il coraggio di impegnarsi per la pace e il dialogo che soli possono permettere di guardare con speranza al futuro del pianeta�. Il presidente del Mozambico, Armando Emilio Guebuza, � l� a testimoniare che non sono belle parole, la pace si � gi� fatta. Riccardi citava lo studioso tunisino Mohammed Talbi: �Quando si rompono le penne, non rimangono che i coltelli�.

Gian Guido Vecchi