Comunità di S.Egidio


 

Korazym

13/09/2005


A Lione, un umanesimo di pace con Sant'Egidio
Ultima giornata dell�incontro interreligioso promosso dalla Comunit� di Sant�Egidio. Decine i temi trattati in forum e tavole rotonde, alla presenza di ospiti illustri e rappresentanti delle grandi religioni.

 

LIONE (Francia) - L�impegno delle religioni per la pace, le prospettive del dopo 11 settembre, il confronto tra Oriente e Occidente, le sfide della povert�, ma anche dell�integrazione europea: sono solo alcuni dei temi dibattuti nella tre giorni promossa dalla Comunit� di Sant�Egidio. Uomini delle diverse religioni ed esponenti del mondo culturale e politico si sono confrontati nel 19mo �Incontro internazionale uomini e religione� che si conclude stasera a Lione, sul tema �Il coraggio di un umanesimo di pace�. Un appuntamento annuale che la Comunit� fondata da Andrea Riccardi organizza dal 1986, anno in cui Giovanni Paolo II convoc� le religioni del mondo ad Assisi per lo storico incontro di pace. Da allora, lo spirito di riconciliazione e di speranza continua ad essere rinnovato in una delle pi� importanti occasioni di dialogo e di confronto tra le diverse esperienze religiose, che quest�anno con la scelta di Lione si carica di nuovi significati. La citt� infatti accoglie una comunit� islamica di 500mila persone e il suo vescovo, il cardinale 55enne Philippe Barbarin ha alle spalle un passato da responsabile diocesano per l�ecumenismo e da insegnante in Madagascar.

"Siamo lieti che la nostra citt� sia stata scelta per questo evento�, ha detto Barbarin, introducendo domenica la liturgia ecumenica nella Chiesa di Fourvie're, alla presenza dei leader religiosi. Un incontro �benedetto� anche dal papa che ha inviato un messaggio attraverso il cardinale Angelo Sodano. �La violenza di qualsiasi tipo � ha scritto - non pu� risolvere i conflitti, ma ipoteca gravemente l'avvenire e non rispetta n� le persone n� i popoli�. Da qui, l�invito ad �avere il coraggio di impegnarsi sempre pi� attivamente in favore della pace e del dialogo, che soli possono permettere di progettare con speranza l'avvenire del pianeta�.

E di prospettive di pace si � discusso in numerosi forum a cui hanno partecipato le diverse religioni, rappresentate ai massimi livelli: Amos Luzzatto, Presidente dell'Unione Comunit� Ebraiche Italiane, Rowan Williams, arcivescovo anglicano di Canterbury, Kamel Kabtane, Rettore della Grande Moschea di Lione e poi i cardinali Tettamanzi, Kasper, Poupard. Voci autorevoli che si sono confrontate su numerosi temi, senza sottrarsi alle incognite attuali, come quella del terrorismo, di fronte al quale le religioni sono chiamate a proporre una strada diversa. �I terroristi sono criminali non sono uomini religiosi�, ha dichiarato il cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio consiglio per l�unit� dei cristiani. �Dobbiamo togliere la maschera religiosa dal loro volto e mostrare che sotto vi � il profilo del nichilismo. Il terrorismo non fa finire il dialogo anzi spinge a intensificarlo per togliergli risorse�. �Ogni capo religioso' sia esso sceicco, prete o rabbino prima di diventarlo dovrebbe sottoscrivere una dichiarazione contro qualsiasi forma di violenza�, ha aggiunto il rabbino capo di Israele Yona Metzger, proponendo una sorta di giuramento di Ippocrate che tutti quelli chiamati a responsabilita' pastorali dovrebbero sottoscrivere prima di poterle esercitare. Nessuna giustificazione per il terrorismo anche da parte dell'Islam. Ezzedin Ibrahim, Consigliere presidenziale degli Emirati Arabi Uniti, ha detto che quella dell'11 settembre � stata ''un�azione irreligiosa, inumana, criminale''. ''Il terrorismo � cieco; commesso non solo da musulmani arabi ma anche da altri che dicono di ispirarsi alla religione come � accaduto in Irlanda, in Spagna o in Sri Lanka rappresenta il fallimento globale dell'umanit��.

Tra gli altri nodi affrontati, anche quello della libert� religiosa, su cui � intervenuto il cardinale Murphy O�Connor, arcivescovo di Westminster. ''Un nuovo umanesimo - ha detto - si costruisce con la difesa della libert� di religione in ogni parte del mondo. Questo vuole dire che i cristiani britannici devono conoscere le condizioni dei musulmani di Bosnia cos� come i musulmani britannici quelle dei cristiani della Nigeria sotto la Sharia�. Da parte sua, il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, ha parlato di fede e euroscetticismo, chiarendo che le religioni possono ridare speranza al futuro dell'Europa. Il cardinale ha espresso con forza il concetto per spiegare che ''contro la tentazione all'euroscetticismo'' i credenti di ogni religione possono ridare vigore l'idea di Europa che deve essere una casa accogliente per tutti e spalancata sugli orizzonti dell'intera umanit�. Non un capriccio, n� un�utopia, perch� �� il nostro essere credenti ad esigerlo�.

L�incontro di Lione si conclude stasera con la preghiera della pace, a cui seguir� una processione per le vie della citt� e la cerimonia finale, in programma nel teatro gallo-romano.

Mattia Bianchi