Fu a Lione che Giovanni Paolo II annunci� che durante l�incontro delle grandi religioni mondiali convocato ad Assisi nell�ottobre del 1986, avrebbe chiesto al mondo intero una tregua da ogni guerra. Lo Spirito di Assisi � in questi giorni sceso proprio nella citt� francese � luogo del martirio di Sant�Ireneo e di tanti testimoni della fede � che accoglie i partecipanti al convegno �Il coraggio di un umansimo di pace�, il 19� promosso nel solco di Asisi dalla Comunit� di Sant�Egidio, quest�anno con l�Arcidiocesi di Lione.
Da Fourviere, dov�erano riuniti i rappresentanti delle Chiese cristiane per una liturgia ecumenica, il Cardinale Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lione, ha rinnovato l�invito al perdono, come chiave del ritrovarsi �dopo le discussioni teologiche e gl incontri fraterni e spirituali ai quali il movimento ecumenico ci ha abituati da qualche decennio�. �Immagino che i cristiani delle altre chiese � ha osservato il Porporato, commentando il Vangelo della Liturgia domenicale � non sono pi� a loro agio dei loro fratelli e sorelle cattolici davanti alle prospettive abissali che l�insegnamento di Ges� ci apre. E allora non c�� alternativa. I cento denari, queste ferite che ci siamo inferti nel corso della storia, devono certo scomparire quando noi pensiamo ai diecimila talenti della Redenzione, dove Ges� ci ha amati fino all�estremo, fino alla follia�. �Il coraggio di un umanesimo di pace�, sotto il quale sono riuniti gli eventi del convgno internazionale con 24 tavole rotonde su temi diversi e, domani, la prghiera per la pace, nasce anche dalla consapevolezza che gli uomini si rivelano spesso incapaci di perdonare di cuore le punture di spillo mentre accettano che delle mostruosit� � 10000 talenti � siano perdonate da Dio. �Forse voi penserete che � un�imprudenza � ha continuato il Cardinale � financo una follia, ma questo � certo il prezzo da pagare, l�attggiamento da adottare risolutamente perch� la comunione fraterna sia possibile�.
La profezia di Assisi, che gi� ha concretizzato tanti eventi di pace dal 1986 a oggi, torna a fare sentire la sua forza in queste giornate, segnate contemporaneamente dall�anniversario del crollo delle Torri Gemelle a New York, provocato dai terroristi l�11 settembre 2001, dalla memoria della liberazione di Auschwitz e dallo scoppio della bomba atomica su Hiroshima, ma anche dai 90 anni delle stragi degli Armeni durante la Prima Guerra Mondiale. Sua Santit� Karekin II, Catholicos di tutti gli Armeni, ha portato a Lione il ricordo di quell�immane tragedia e al tempo stesso il �bisogno imperioso e la volont� di operare insieme per sistemare la nostra casa comune�, con un particolare pensiero rivolto all�Europa che, �come fondatrice e testimone della Fede cristiana e della sua cultura deve continuare a promuovere i valori umanisti e i Diritti per i quali ha combattuto e ha consentito a sacrifici cos� pesanti�. Nel suo intervento ha anche inviato un �saluto affettuoso e fraterno a Sua Santit� Papa Benedetto XVI�.
Nel pomeriggio di domenica l�assemblea dei partecipanti al convegno si � trasferita nell� auditorium Ravel, dove Andrea Riccardi, fondatore della Comunit� di Sant�Egidio, ha auspicato una civilt� delle differenze. �i grandi dolori del Novecento hanno unito gente di religione diversa nella compassione, all�interno della dura vita dei lager e dei gulag, dove sono nati ecumenismo e dialogo � ha spiegato Riccardi -. In un tempo di concentrazione di poteri forti, i singoli, come si � visto negativamente con il terrorismo, possono destabilizzare interi paesi: ma se un singolo uomo pu� perdere il mondo, pu� anche salvarlo�. Le religioni possono rivolgersi personalmente e spiritualmente agli uomini e alle donne del nostro tempo, e renderli protagonisti attraverso la forza debole della preghiera e della pace, �come Giovanni Paolo II aveva proposto ai credenti ad Assisi nel 1986�. Il �Coraggio di un umanesimo di pace� richiede che �niente in questo mondo, neppure una religione, possa essere egemonico�: il mondo � irriducibilmente al plurale ma non per questo � destinato all�odio e alla contrapposizione. I capi religiosi hanno grandi responsabilit�. Il Rabbino capo di Israele, Yona Metzger, propone una sorta di giuramento di Ippocrate che tutti quelli chiamati a responsabilit� pastorali dovrebbero sottoscrivere prima di poterle esercitare, dichiarando senza se e senza ma la loro contrariet� alla violenza.
�Ogni capo religioso � ha detto � sia esso sceicco, prete o rabbino, prima di diventarlo dovrebbe sottoscrivere una dichiarazione contro qualsiasi forma di violenza�. Metzger ha insistito anche sull�educazione, puntando sui giovani: �Se siamo in grado di educare a non uccidere s� stessi o gli altri perch� hanno un�idea diversa da noi possiamo sperare che il terrore si fermi�. Niente di pi� lontano dalla religione � la violenza del terrore. �I terroristi sono criminali, non sono uomini religiosi � ha dichiarato il Cardinale Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consigli per la Promozione dell�Unit� dei Cristiani -. Dobbiamo togliere la maschera religiosa dal loro volto e mostrare che sotto vi � il profilo del nichilismo. Il terrorismo non fa finire il dialogo, anzi spinge ad intensificarlo per togliergli risorse�. Di grande rilievo anche la sottolineatura operata da Ezzedin Ibrahim, Consigliere presidenziale degli Emirati Arabi Uniti, che ha ricordato come � il terrorismo sia condannato, proibito da tutte le religioni, Islam compreso. Quella dell�11 settembre � stata un�azione irreligiosa, inumana, criminale. Il terrorismo � cieco; commesso non solo da musulmani arabi, ma anche da altri che dicono di ispirarsi alla religione come � accaduto in Irlanda, in Spagna o in Sri Lanka, rappresenta il fallimento globale dell�umanit��. Accanto alla memoria dell�11 settembre, anche quella del 7 luglio di Londra evocato dall�Arcivescovo di Canterbury Rowan D. Williams, che ha parlato di volont� comune nel cercare �le vie per identificare il bene comune per una societ� multireligiosa e multietnica; un bene comune determinato a non partire da un�unit� legale astratta, come potrebbero ipotizzare i laici, ma da una sorta di convergenza tra ci� che fu seminato tra gli esseri umani come creature di Dio e gli obiettivi della chiamata di Dio�. Si tratta di fare crescere modelli di coesistenza. Per il Ministro dell�Interno francese Nicolas Sarkozy, �La laicit� francese non � nemica delle religioni�. Mentre ricorrono i cento anni dalla promulgazione delle leggi laiche in Francia, Sarkozy ha affermato che �Alla lettera del testo del 1905, noi preferiamo il suo spirito. La laicit� non � l�unico modello di coesistenza pacifica tra religioni diverse e non credenti in un paese democratico, ma in Francia rappresenta un punto di equilibrio consensuale� Le religioni contribuiscono a riorganizzare il mondo, la societ�, le idee rispondendo ale domande di senso profonde connaturate all�umanit��. Nella giornata inaugurale del �Coraggio di un umanesimo di pace� il popolo di Lione ha fatto sentire la sua attenzione e la sua presenza sia a Notre Dame de Fourviere, che all�assemblea nell�auditorium Ravel occupando tutti i posti disponibili e seguendo l�evento anche dalle sale attigue. Affollate le 24 conferenze sui temi pi� attuali del mondo globalizzato. La coesistenza matura in una disponibilit� diffusa all�ascolto e un tratto decisivo � il fatto che i leader religiosi si confrontano direttam,ente con le attese e le domande delle persone e delle associazioni che partecipano agli incontri. Tantissimi i giovani e tra loro quelli della Comunit� di Sant�Egidio venuti a Lione portando con s� l�immagine della Giornata Mondiale della Giovent� a Colonia e l�incoraggiamento di Benedetto XVI.
Edoardo Sassi
|