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14/09/2005 |
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Si � concluso con un pomeriggio di preghiera e con un appello di pace il diciannovesimo incontro interreligioso della comunit� di Sant'Egidio. Gli esponenti delle varie religioni hanno pregato in luoghi distinti per riunirsi nell'antico teatro gallo-romano nella collina che sovrasta Lione. I cristiani si sono ritrovati nella basilica della Fourviere, dove in un mosaico ottocentesco sono rappresentate le eresie e vi � raffigurato Martin Lutero come �ladro e mercante�: sotto questa effige � stato compiuto un gesto di riconciliazione tra cattolici e luterani ed � stata apposta una targa per ricordarlo. I leader religiosi qui convenuti, al termine della tre giorni di incontri, dibattiti e preghiera hanno sottoscritto un appello di pace: �Abbiamo ascoltato il grido di tanti che soffrono per la guerra o per il terrorismo. Ci siamo chinati, pensosi, sulle nostre tradizioni religiose e vi abbiamo letto un messaggio di pace... Chi usa il nome di Dio per affermare un interesse di parte o legittimare la violenza, avvilisce la religione. Nessuna guerra � mai santa. L'umanit� non si migliora con la violenza e con il terrore�. Nell'appello viene ribadito il dialogo �come via della pace�: �Il dialogo non abbassa la difesa verso l'altro, ma protegge; trasforma l'estraneo in amico�. Andrea Riccardi, fondatore di Sant'Egidio, nella conferenza stampa conclusiva, ha detto che in questi giorni � emersa �la complessit� religiosa, culturale e politica del mondo. Una complessit� irriducibile che non pu� accettare l'egemonia di nessuno�. Nel documento finale ha trovato spazio anche un forte appello contro la distruzione degli edifici di culto di tutte le religioni. Un riferimento evidente a quanto � accaduto a Gaza.
Andrea Tornielli
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