Comunità di S.Egidio


 

14/09/2005

ECUMENISMO. Chiuso l�incontro di Sant�Egidio
Da Lione un forte segnale per il dialogo interreligioso

 

�Interpellarsi reciprocamente � compiere un servizio all�umanit�, ha affermato monsignor Jean-Pierre Ricard, presidente della Conferenza episcopale francese, nella tavola rotonda su umanesimo laico e umanesimo religioso che ha chiuso ieri il 19� Incontro internazionale per la pace promosso a Lione dalla Comunit� di Sant�Egidio.

Migliaia di persone, di ogni et�, provenienza e religione per tre giorni hanno riflettuto su �Il coraggio di un umanesimo di pace�. Un appuntamento nato con Giovanni Paolo II, che nel 1986, invit� ad Assisi i capi religiosi da ogni parte della Terra, in un mondo che stava ancora scontando gli ultimi rantoli della Guerra Fredda. E proprio da Lione, l�anno prima, Papa Wojtyla aveva lanciato l�idea. Dopo Assisi � stata la comunit� fondata nel 1968 da Andrea Riccardi a raccogliere il testimone e a rinnovare annualmente l�appuntamento interreligioso.

Anche quest�anno, nella citt� francese, si � andati infatti ben oltre l�ecumenismo che dispone al dialogo i cristiani, mettendo intorno ai diversi tavoli di discussione rappresentanti di tutte le fedi. �Siamo tutti legati in profondit�, anche se diversi�, ha sottolineato Riccardi nel saluto inaugurale. �Un tessuto culturale e spirituale meticcio ci abbraccia, anche se differenziati nella nostra identit�. Essere se stessi, fedeli alla propria fede, non contraddice la ricerca di dialogo. � essenziale il dialogo tra i credenti. Ma lo � pure quello tra credenti e umanisti�.

�Dialogo�: se si facesse un calcolo delle ricorrenze linguistiche dei tre giorni lionesi, � probabilmente la parola che si � sentita pronunciare, in lingue diverse, il maggior numero di volte. Ne � stata evidente testimonianza proprio l�assemblea inaugurale tenutasi proprio nel giorno dell�anniversario della tragedia delle Twin Towers. Alla presenza del ministro dell�Interno francese, Nicolas Sarkozy, dell�ex-presidente del Parlamento Europeo Simone Veil, del presidente del Mozambico Armando Emilio Guebuza, del cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, e di molte altre autorit� civili e religiose, i duemila presenti hanno seguito il primo di numerosissimi confronti che hanno avuto come interlocutori il cardinal Walter Kasper, presidente del Consiglio pontificio per la promozione dell�unit� dei cristiani; Ezzedin Ibrahim, consigliere presidenziale degli Emirati Arabi, e il Gran Rabbino di Israele, Yona Metzger.

Di quest�ultimo la proposta che, cos� come i medici si vincolano al giuramento di Ippocrate, un analogo imperativo venga formulato per non diffondere messaggi di ostilit� verso l�altro e di violenza per chiunque sia impegnato in un insegnamento di tipo religioso.

Ma, come ha avuto modo di dire in uno degli incontri, il cardinal Roger Etchegaray, le �religioni del libro� acquistano senso quando la parola scritta si fa azione viva ed efficace. Ed � per questo che l�incontro di Lione non si � limitato ad un convegno di spiritualit�. Ventiquattro dibattiti in due giorni. Oltre centocinquanta relatori. Incontri, tutti affollatissimi, in cui si � parlato di guerra e pace; di Occidente e Oriente; di pena di morte e di Aids; dei due principali e drammatici anniversari storici del 2005: la liberazione del lager di Auschwitz e le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Con interlocutori cattolici, luterani, anglicani, ortodossi, musulmani, ebrei, buddhisti, scintoisti, e con personalit� laiche come Giuliano Amato, Mario Soares, ex presidente del Portogallo, o Tony Hall, ambasciatore Usa presso la Fao.

Ieri pomeriggio, dopo la preghiera per la pace, tenutasi in diversi luoghi della citt� secondo le diverse confessioni di fede, una lunga processione ha attraversato Lione, diretta verso l�anfiteatro gallo-romano di Fourvi�re, dove si � svolta la cerimonia finale con le toccanti testimonianze su Hiroshima di Kojun Handa e su Auschwitz di Alfred Elkoubi.

�Il prossimo saranno venti anni dal primo incontro di Assisi e auspichiamo di ritrovarci l� per la Preghiera per la pace. Intanto la prossima tappa di questo cammino � Washington, per un incontro interreligioso previsto ad aprile�, ha annunciato Riccardi, facendo un bilancio dell�incontro a Lione, cui hanno partecipato cinquemila persone, con la presenza di oltre 107 testate giornalistiche europee e 200 giornalisti.

Carlo Ridolfi