Tra le 400 e 500 persone sono morte e migliaia sono state ferite nelle violenze scoppiate in Togo prima, durante e dopo le elezioni presidenziali del 24 aprile scorso, afferma un rapporto dell'Onu. La �principale responsabilit� della violenza politica e delle violazioni dei diritti umani - denuncia il documento reso noto oggi a Ginevra - ricade sulle forze dell'ordine e armate dello Stato. Il rapporto � stato redatto dai membri di una missione incaricata dall'Alto commissariato dell'Onu per i diritti umani di fare luce sulle gravi violenze verificatisi in Togo tra il 5 febbraio 2005, data del decesso dell'ex presidente Gnassingb� Eyadema, ed il 5 maggio 2005, presa del potere da parte del presidente eletto Faure Gnassingbe.
La missione, che si � recata nel Paese africano in giugno, afferma nelle sue principali conclusioni di aver evidenziato �il carattere esteso e grave degli atti e delle manifestazioni di violazioni dei diritti umani, l'alto numero di scomparse, l'uso su ampia scala della tortura e di trattamenti inumani e degradanti, le distruzioni sistematiche ed organizzate di beni e propriet�. Inoltre, la �responsablit� principale della violenza politica e delle violazioni dei diritti dell'uomo� � della polizia, gendarmeria e forze armate in connessione con militanti e gruppi, afferma il rapporto che cita informazioni non confermate di fosse comuni,in particolare quella di Ogou. Infine � apparso �il ruolo importante dei militanti dei partiti d'opposizione nella spirale della tensione politica e nella commissione di atti gravi di violenze che hanno provocato numerose vittime e saccheggi�.
Il rapporto sottolinea tra l'altro la dinamica di polarizzazione etnica e xenofoba in corso nella societ� togolese. Nelle sue raccomandazioni principali, la missione sottolinea la necessit� di una riconciliazione nazionale fondata sui principi di verit� e giustizia. Menzionando il processo di dialogo in corso sotto l'egida della comunit� di Sant' Egidio, il rapporto raccomanda tra l'altro al governo l'avvio di negoziati con l'opposizione e la societ� civile e lo smantellamento delle milizie.
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