Comunità di S.Egidio


 

30/09/2005


Coloriamo l�Africa con i colori dell�amicizia

 

Nello straordinario scenario di piazza del Popolo, dominata dalle splendide opere del Bernini e del Valadier, nel cuore della citt� eterna, � stata inaugurata, ieri pomeriggio, la mostra �Abbasso il grigio� organizzata dal movimento �Gli Amici� della Comunit� di Sant�Egidio, giunta ormai alla nona edizione. L�esposizione che sar� aperta dalle 10 alle 21 fino a domenica prossima, prevede sabato alle 17.00 la premiazione alle migliori opere, a cui far� seguito una festa conclusiva con �Gli Amici�.

Non si tratta di una mostra come tutte le altre, in quanto nasce da un�amicizia trentennale con centinaia di amici disabili mentali della Comunit� e di diverse associazioni. L�iniziativa, che quest�anno ha potuto contare sull�importante sostegno di Telecom Progetto Italia, ha come tema il continente Africa. L�argomento ha suscitato una vera passione tra gli artisti del movimento �Gli Amici�, i quali hanno immaginato l�Africa come una terra bella e affascinante nonostante la grave situazione di disagio della propria popolazione dovuta alle guerre, alle malattie, alla miseria, alla difficolt� di accesso all�acqua potabile e alla fame.

�Ci siamo appassionati a questo continente � ha detto Antonella Ocera, una disabile amica della Comunit� di Sant�Egidio � e la nostra passione potete leggerla nei nostri quadri. Attraverso la pittura ognuno di noi ha trovato il modo di dipingere quello che tante volte � difficile esprimere con le parole.�

L�esposizione, articolata in sei sezioni (natura; volti; itinerari; realt� d�Africa; guerre; pace; futuro), apre altrettante finestre attraverso cui compiere un viaggio immaginario per conoscere le molteplici facce del continente africano, le sue speranze e i suoi problemi. Gli autori hanno voluto cimentarsi in linguaggi artistici diversi: disegni; dipinti; fotografie; installazioni; assemblaggi di materiali di recupero. In queste opere spesso i colori, senza alcuna figurazione, si animano e si mescolano, dando vita a una serie di messaggi e letture profonde, che rivelano una capacit� di astrazione generalmente non attribuita a chi � disabile intellettivo. Inoltre l�utilizzo di stoffe, di supporti ruvidi e di spezie � stato pensato allo scopo di suscitare sensazioni tattili e olfattive in grado di rievocare nell�immaginario natura e profumi dell�Africa. Molte sono le opere collettive, in cui il gesto di ciascuno ha seguito il proprio ritmo in piena armonia con quello degli altri. Tutto all�insegna della libert� di creare e di comunicare nuove forme, ma soprattutto di esprime la propria amicizia e solidariet� nei confronti della popolazione africana. Le opere in mostra, infatti, sono messe liberamente in vendita e il loro ricavato � destinato interamente alla cura dei bambini malati di AIDS � la peggiore piaga che esiste in Africa � tramite il progetto Dream, avviato dalla Comunit� di Sant�Egidio nel 2000, grazie al quale attualmente il 97% dei bambini nati da madri sieropositive o malate nasce sano. Oggi, le attivit� di Dream, che riguardano sia la diagnosi e la cura sia la costituzione di laboratori di biologia molecolare sia la formazione professionale della popolazione indigena, sono presenti, oltre che in Monzabico, anche in Tanzania, Malawi, Guinea Bissau, Guinea Conakry e Kenia.

All�inaugurazione della mostra sono intervenuti: don Matteo Zuppi, il parroco di Santa Maria in Trastevere; Walter Veltroni, sindaco di Roma; Antonella Greco, docente dell�Universit� di Roma �La Sapienza�, critica d�arte e curatrice della prefazione del catalogo della mostra; Simonetta Lux, critica d�arte.

Tra i presenti: Ileana Argentin, assessore delegato per le Politiche dell�handicap del Comune di Roma; Stefano Di Tommaso, assessore alla cultura del Comune di Frascati; Marco Vincenzi, sindaco del Comune di Tivoli; Antonella Antezza, responsabile del movimento �Gli Amici�; Paolo Ciani e Filippo Sbrana, volontari della Comunit� di Sant�Egidio.

�Questa mostra parla, � ha esordito don Matteo � parla tanto con un discorso che capiscono tutti e che da qui giunge a tutta la citt�. Parla, perch� parla di amicizia�. L�ingrediente fondamentale perch� ci sia colore nella vita �, infatti, la gioia dell�amicizia, quella gioia contagiosa che rende viva la citt�. �C�� tanto da colorare � ha continuato � ci sono tanti cuori a cui dobbiamo dare il colore, tanti cuori anche da usare perch� poi penso che l�amicizia tira fuori da ciascuno il colore migliore, il suo colore. L�amicizia ci aiuta a mettere colore nella vita degli altri. Ma se noi siamo amici tra di noi, proprio per questo siamo amici con tutti, in particolare con l�Africa, il continente che ha pi� bisogno di amicizia perch� c�� la malattia e c�� la fame�.

Dietro la mostra vi � stato un lungo lavoro di preparazione, durato circa un anno. �Dopo aver individuato il tema � ci ha spiegato Vittorio Scelzo, volontario della Comunit� di Sant�Egidio che da 10 anni si occupa in particolare dei disabili mentali di Ostia e di Primavalle � abbiamo fatto delle assemblee, visto dei documentari, studiato fotografie, quadri e opere d�arte africana allo scopo di capire qualcosa di pi�, di andare pi� affondo. Successivamente ci siamo abbandonati alla fantasia, all�inizio in maniera molto libera, poi provando ad individuare le tecniche pi� adatte sia per la manualit�, la sensibilit�, il modo di esprimersi di ciascuno sia per il tipo di soggetto che era stato scelto. Ad esempio Marianna, che essendo sordomuta ha una particolare propensione a guardare e riprodurre le espressioni del viso, ha scelto di dipingere i volti di due bambini monzabicani, utilizzando l�acquarello con un rinforzo di china per sottolineare il tratto. Ognuno ha scelto e individuato un proprio percorso, ogni singola opera ha una storia differente. In alcuni casi ci sono stati dei bozzetti preparatori, in altri i maestri d�arte hanno dato direttamente dei suggerimenti a volte accettati altre volte rifiutati. Inoltre alcune opere sono state realizzate collettivamente, segno dell�amicizia che produce arte, contrariamente a quanto avviene nell�arte contemporanea dove di solito non esiste il lavoro di gruppo�. Maria Raffaella, artista disabile della Comunit� di Sant�Egidio, vincitrice dell�edizione del 1999 di �Abasso il grigio�, ci ha mostrato la sua nuova opera realizzata insieme al suo fidanzato: due amiche incinta, simbolo della vita che continua e della speranza in un futuro migliore per l�Africa. Densa di significato l�opera �L�Africa spremuta�, in cui il continente dipinto di blu lascia cadere lentamente acqua in un catino, e quella dal titolo �Lazzaro�, dove 400 metri di garza di ospedale colorati con tanti colori diversi alludono al passaggio dallo stato di malattia e di morte (dell�AIDS) a quello della guarigione e della vita.

Le opere hanno riscosso apprezzamenti da parte delle due critiche d�arte presenti, Simonetta Lux e Antonella Greco. Anche il primo cittadino, che ha pubblicamente confessato la sua grande passione per l�Africa, ha espresso un giudizio molto positivo nei confronti delle opere dei 500 artisti disabili, con alcuni dei quali si � intrattenuto pochi minuti prima dell�inaugurazione. �Pur non essendo mai stati in Africa � ha commentato � voi avete saputo raccontare benissimo i colori dell�Africa, il suo malessere e le sue speranze. Cercheremo di lavorare insieme, Comune, Provincia, Regione e Comunit� di Sant�Egidio per organizzare un viaggio degli Amici in Africa, per vedere quali meravigliose persone vivono l��. Veltroni ha quindi raccontato l�esperienza di raccolta dei soldi vissuta dai ragazzi di numerose scuole romane, che hanno deciso di contribuire alla realizzazione di scuole in Africa (Kigalli, Sibacus). �Spero che questi quadri � ha concluso dopo avere elogiato la Comunit� per quanto ha fatto e sta facendo con il progetto Dream � vengano trasformati da disegni dell�Africa in vite in Africa perch� il ricavato della vendita di questi quadri diventer� pillole che andranno a salvare vite umane�.

Pier Vincenzo Rosiello