Comunità di S.Egidio


 

21/10/2005


Sfratti da morire
Gli anziani prime vittime dell'emergenza casa

 

LA PUNTA DI UN ICEBERG. "Uno sfratto ogni 248 famiglie. Le cifre parlano chiaro: nel 2004 a Roma e provincia sono state 6.214 le sentenze di sfratto su una popolazione di 1.541.223 nuclei familiari residenti. Un incremento del 52%, rispetto all'anno precedente, che ha portato la capitale, dal tredicesimo posto, in testa alta classifica delle citt� italiane. Il fenomeno riguarda per il 20% anziani, ed � solo la punta dell'iceberg "emergenza casa" che interessa tutta l'Italia". A denunciarlo � MARIO MARAZZITI della Comunit� di Sant'Egidio che lancia un appello al governo. "perch�, di fronte a questa situazione insostenibile, rinnovi la proroga dell'esecuzione degli sfratti, scaduta il 30 settembre scorso".

In Italia sono 43.982 , secondo i dati forniti dalla Comunit�, gli sfratti su circa 22 milioni 860mila famiglie residenti, e dal 2003 essi sono aumentati del 13,8%. A Roma, dove l'emergenza � doppia rispetto alla media nazionale, "la cartolarizzazione degli alloggi di propriet� degli Enti interessa circa 60mila inquilini", come ha riferito Marazziti.

GLI ANZIANI E LA CASA. "Di questi - ha spiegato - circa 3mila non sono in grado di acquistare la casa che abitano. Si tratta, per la maggior parte di anziani, per i quali riscattare l'abitazione dove si � vissuti diventa quasi sempre impossibile, dato che si tratta di categorie pi� fragili che hanno meno risparmi e sono meno soggetti a prestiti". Ma lo sfratto � solo una faccia della medaglia, stando ai dati della Sant'Egidio. "Sulle numerose telefonate che giungono al Telefono detta Comunit� per chiedere aiuto, il 10 segnalano come primo problema quello abitativo. E gli altri disagi segnalati dagli anziani sono quello dell'abitazione precaria (34%) e la difficolt� a pagare l'affitto (16%)".

UN'EMERGENZA SCOPERTA. "Emergenza abitativa scoperta per 13mila casi su 25mila necessari". ha fatto notare Marazziti. "E anche se i dati riguardano Roma, il problema � legato alle caratteristiche del mercato italiano delle case. L'Italia - ha infatti spiegato Marazziti - � il Paese in Europa dove l'edilizia pubblica popolare si � meno sviluppata negli ultimi 30 anni e la percentuale delle case desti-nate a questo scopo � solo dell'8%. Eppure il nostro Paese, insieme al Giappone, � al primo posto nel mondo per il tasso di invecchiamento". In questa triste situazione si aggiungono poi i tagli apportati ai Comuni dalla Finanziaria "che prevede solo per Roma una riduzione di finanzia-menti tale che le persone sostenute dallo Stato per casi di emergenza abitativa dovrebbero diventare la met�".

LA CASA DI RIPOSO NON � LA SOLUZIONE. "Cosa fare allora?" si � chiesto Marazziti. Quote di alloggi popolari da destinare agli anziani in diversi quartieri della citt�, case protette, controllo sociale sugli anziani cartolarizzati, e convivenze accompagnate da volontari per i vecchietti soli e sfrattati. Sono le proposte sostenute dalla Comunit� di Sant'Egidio e appoggiate dal Comune della capitale. "Soluzioni finalizzate a evitare lo sradica-mento dall'anziano della propria abitazione o dalla propria zona, con tutte le conseguenze negative sul piano psicologico che questa operazione comporterebbe" come ha spiegato l'assessore alle Politiche sociali del Comune, RAFFAELLA MILANO. "Bisogna capire - ha aggiunto - che non si pu� proporre al vecchietto sfrattato la casa di riposo perch� non c'� la possibilit� di mantenerlo nel suo ambiente di vita. Al contrario dobbiamo permettere che ogni quartiere dia la possibilit� alle perso-ne che lo hanno vissuto di continuare a viverlo. Una situazione diversa, infatti, comporterebbe non solo un dramma per l'anziano, ma un impoverimento per tutta la citt�. A questi interventi deve per� affiancarsi il sostegno della politica nazionale, perch� il problema riguarda tutti e i Comuni non possono essere lasciati soli".

Michela Cubellis