Un luned� �diverso�, che segna un momento per festeggiare la fine del Ramadan e allo stesso tempo l�inizio della scuola di italiano per cittadini di origine straniera. Luned� 7 novembre, presso il salone della Biblioteca Firpo al Cep, sulle alture tra Voltri e Pr�, ci sar� una festa tutta in rosa con le donne residenti al Cep e lel loro insegnanti, Ida e Simona, volontarie provenienti dalla Comunit� di Sant�Egidio, dove si mangeranno dolcetti e frutta, prima che i bambini escano da scuola. La scuola �delle donne� � una sorta di piccola succursale di quella che la Comunit� organizza, ormai da oltre quindici anni, nel centro storico in via Canneto il Lungo.
�E� il secondo anno che questa bellissima esperienza didattica, ma soprattutto umana � spiega Ida Trucco, architetto �pentito�, diplomata come educatrice, che una volta alla settimana si occupa di questo corso � viene voluta e richiesta dalle famiglie straniere del quartiere�. L�esigenza era stata segnalata, lo scorso anno, dai mariti e i padri, gi� ex allievi della scuola di Sant�Egidio in centro storico, che fanno parte della comunit� straniera presente al Cep, principalmente formata da famiglie di marocchini e tunisini. Si parla, quindi, di un folto numero di donne dai 25 ai 40 anni, che ogni settimana si vedono, presso i locali della biblioteca, per due ore divise in due gruppi. Uno pi� �elementare�, per permettere l�alfabetizzazione. L�altro �superiore� per quelle che hanno gi� una certa cultura, magari sono gi� diplomate nella loro terra di origine, e che vogliono migliorare la loro conoscenza della storia, della letteratura e dlla societ� italiana. Sottolinea Ida, che lavora in una residenza protetta per anziani a Di Negro, mentre Simona Coso fa la maestra elementare: �Alcune pensano anche al diploma, non solo come riscatto personale, ma anche in prospettiva di un lavoro, Per loro l�esigenza � anche di aiutare i figli che stanno crescendo nella scuola italiana, nei compiti e nello studio�.
Il Cep, oltre la comunit� che proviene dalla regione del Maghreb, ospita alcuni nuclei romeni oltre che famiglie di origine Sinti, cio� zingari piemontesi, e alcuni croati. �Si tratta di famiglie che vivono stabilmente qui e che vogliono integrarsi perch� continua Trucco � capiscono che solo conoscendo l�italiano possono avere contatto con la gente. In questo quartiere siamo entrate grazie all�invito del responsabile della moschea del Cep�. Modalit� di tolleranza, ma soprattutto di convivenza, che ruotano intorno all�attivit� delle associazioni di volontariato, come il Circolo Arci Pianacci.
Claudia Lupi
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