Comunità di S.Egidio


 

13/11/2005

Gli immigrati e la Capitale
SOTTO IL PESO DELLE PAROLE

 

Gli immigrati a Roma fanno parte del panorama umano e urbano. E ci so-no alcune parole-chiave che dovremmo imparare a tenere a mente.

Cippitt�. Centri di permanenza temporanea. Ci sono quelli da cui sarebbe meglio scappare, come a Lampedusa, stando all'inchiesta giornalistica che ha innescato un processo di verifica e, ci si augura, un po' di umanit�. E ci sono quelli, migliori, sembra, ma da cui si scappa, come il nostro, a Ponte Gale-ria: 27 immigrati ci hanno provato, 15 ci sono riusciti.

Clandestini � un'altra parola-chiave. La si usa sempre, per tutti. E sbagliata. Comunica l'idea di uno che � entrato di nascosto in Italia, di cui non si sa niente, uno che fa paura. Un nemico? La stragrande maggioranza degli immigrati chiamati clandestini entra regolar-mente (i rumeni sono ormai la maggioranza dei nuovi ingressi e degli espulsi) e diventa poi irregolare, mai clandestina. I �clandestini� sono solo I ogni 9 ingressi: arrivano a rischio della vita, raccolti da un gommone. Vengono schedati e smettono subito di essere �clandestini�. Ma tant'�. Se muoiono nel Mediterraneo ci dispiace, se sopravvivono li sentiamo come potenziali nemici. Sarebbe ora di smettere di usare la parola clandestino.

Foglio di via. Viene dato in genere a chi � trovato con documenti di soggiorno scaduti, irregolari. La prima volta si viene rilasciati e invitati a lasciare il paese entro cinque giorni. Quando si � fermati di nuovo, se c'� posto in un Cpt, si � trattenuti fino a 60 giorni in attesa di espulsione. Nei due mesi bisogna fare le pratiche per il rientro nel paese d'origine: ma se non si possiede il passaporto si �rischia� di venire rilasciati, e se si ha il passaporto si hanno �migliori possibilit� di essere messi su un charter e rimpatriati. Non ha senso, ma � cos�. L'espulsione vera e propria. In Italia i charter di espulsione da 26 nel 2002 sono diventati 72 nel 2004, 80 alla fine di quest'anno. Le espulsioni assorbono 1'80 per cento dei soldi che dovrebbero essere usati per l'integrazione. E una scelta un po' miope, se � vero che da Ponte Galeria 56,8 volte su 100 ad essere espulso � un rumeno: e nel 2007 la Romania sar� nell'Unione europea. Le espulsioni sul totale dei fogli di via sembrano poche, ma proprio Roma sta ai vertici, con Torino, delle graduatorie nazionali (oltre il 60 per cento di quelli nei Cpt). Le prostitute nigeriane rimpatriate, se capitano in una parte sbagliata del paese, rischiano la pena di morte per lapidazione. Le contraddizioni so-no molte. Ma la Capitale ha una storia di accoglienza, di coraggio. Sta scoprendo il peso delle parole.

Mario Marazziti