Comunità di S.Egidio


 

22/11/2005


30 novembre: trecento citt� contro la pena di morte

 

Il 30 novembre giornata mondiale contro la pena di morte. In quell�occasione oltre 300 citt� del mondo, 30 capitali, nei cinque continenti si collegheranno con Roma e daranno vita alla pi� grande mobilitazione internazionale finora mai realizzata per fermare nel mondo tutte le esecuzioni capitali.

L�iniziativa � della comunit� di S. Egidio che da quattro anni ha lanciato, da Roma, questo progetto di pace. Il numero delle citt� coinvolte � cresciuto di anno in anno, si � passati da 65 citt� ad una rete mondiale in crescita e che quest�anno toccher� centri importanti come Los Angeles, San Francisco, Berkeley, Barcellona, Londra, Bruxelles, oltre che Firenze, Roma, Napoli e gran parte d�Italia e d�Europa. Le principali organizzazioni per i diritti umani e la Coalizione mondiale contro la Pena di morte sostengono ufficialmente l�iniziativa.

Il coinvolgimenti di tanti paesi e l�interesse di numerose associazioni testimonia come quello della pena di morte sia un tema molto sentito in diversi parti del mondo. Le storie e i dati che ci giungono quotidianamente mostrano come la pena capitale sia una realt� ancora troppo presente nel nostro pianeta. I paesi in cui � in vigore sono spesso al centro di polemiche per il mancato rispetto dei diritti umani, ma questo non sempre � sufficiente a condannare la brutalit� di questo strumento di punizione. Qualcosa sta cambiando, in Africa, ad esempio, il Senegal ha abolito la pena di morte e alcuni paesi si incamminano verso una moratoria e l�abolizione per legge. In Asia, la Corea, Taiwan, il Giappone, vedono cambiamenti importanti a livello legislativo e dell�opinione pubblica, ma scenari opposti si presentano in California, dove, all�inizio di dicembre 2005 � fissata l�esecuzione di Stanley Williams, da venti anni nel braccio della morte del penitenziario di San Quintino. Williams � stato condannato per quattro omicidi nel 1979 quando era capo di una gang responsabile di numerosi crimini. Durante la sua detenzione ha predicato e lavorato dal carcere per arrivare ad una pacificazione tra le bande del ghetto nero e ha scritto cinque libri per spiegare ai figli del ghetto che le violenza � esattamente ci� che il mondo degli oppressori usa per mantenere viva l'oppressione. Un uomo che si � redento e che � stato candidato cinque volte al nobel per la pace. Anche in Virginia, intorno al 30 novembre, � prevista un'esecuzione che sar� la millesima nella storia degli Stati Uniti.

La pena di morte � un deficit di umanit�. Porta in s� non soltanto l�errore, ma viola il pi� alto diritto inalienabile di ogni persona umana: il diritto alla vita. Non vi � pace senza difesa dei diritti umani � per questo che la comunit� di S. Egidio e numerose associazioni per i diritti umani sono scese in campo, per ribadire il loro no con testimonianze di ex condannati a morte innocenti o usciti dal braccio della morte, protagonisti mondiali della campagna mondiale contro la pena capitale come Sister Helen Pr�jean( ha dedicato la sua vita ai poveri di New Orleans e si � sempre distinta per le sue lotte contro il sistema della pena di morte che spesso condanna innocenti e compie escuzioni illegali) , Vera Chirwa (avvocato del Malawi e sostenitrice dei diritti dell�uomo), Bill Pelke (fondatore e presidente di "Journey of Hope" - Viaggi della speranza, associazione di parenti delle vittime che si battono contro la pena di morte), Tamara Chikunowa (madre di un condannato a morte), David Atwood (fondatore, membro del Direttivo e presidente della Coalizione Texana contro la Pena di morte).