Il 30 novembre si svolger� a Roma e in altre 300 citt� del mondo una grande mobilitazione internazionale contro la pena di morte, per iniziativa della Comunit� di Sant'Egidio. "In un contesto di indurimento del clima internazionale - ha notato MARIO MARAZZITI, portavoce della Comunit� di Sant'Egidio, durante la presentazione dell'incontro nei giorni scorsi a Roma - dove la guerra � d'attualit�, notiamo positivamente l'accrescimento di una tendenza a non prevedere pi� la pena capitale, come gi� nel Tribunale internazionale. Con dati aggiornati al 20 novembre possiamo affermare che, mentre i Paesi che applicano a tutt'oggi la pena di morte sono 57, tra i quali Paesi particolarmente rilevanti come il Giappone, la Cina, l'India, i Paesi abolizionisti di fatto, cio� mantenitori passivi che non eseguono condanne da almeno 10 anni, sono 44, mentre gli abolizionisti sono 125. Inoltre, si registrano passi legislativi per rendere pi� difficile la possibilit� di dare una sentenza di morte in Cina, dove le condanne si potrebbero ridurre cos� del 25%, e in Giappone".
IMPEGNO PER L'AFRICA. "L'evento vedr� la partecipazione di attivisti e testimoni come Vera Chirwa, del Malawi. Chirwa attualmente � alto commissario per i Diritti Umani nell'Unione Africana - ha precisato Marazziti - ma lei che � stata la prima donna avvocato e docente universitario in Africa, ha alle spalle una condanna alla pena capitale da cui � stata scagionata, a differenza del marito, giustiziato a 73 anni: entrambi erano stati arrestati per l'impegno profuso per i diritti della persona".
LE INIZIATIVE. "L'impegno per l'Africa � al centro della 4a giornata mondiate contro la pena di morte", ha inoltre sottolineato il portavoce della Comunit�: "Tra le molte iniziative, il 28 e il 29 novembre, il primo giorno a Roma, il successivo a Firenze, si svolger� una conferenza internazionale su Africa, diritti umani e pena di morte, con la partecipazione di 13 ministri della Giustizia provenienti da Paesi africani: di questi solo 4 sono gi� abolizionisti". "L'Africa - ha dichiarato Marazziti - potrebbe essere il secondo continente senza pena capitale dopo l'Europa: dal 1981, con Capoverde, ad oggi ben 13 Stati hanno rinunciato a questa forma di repressione".
LA SPERANZA DELLA GRAZIA PER STANLEY WILLIAMS. "Un ulteriore motivo - ha detto Marazziti - guida la mobilitazione internazionale: l'intento di incidere positivamente sulla richiesta di grazia per Stanley Williams, del quale l'esecuzione � stata fissata per i primi di dicembre. Williams, consapevole di aver partecipato a violenze fin da giovanissimo, ha realizzato numerose pubblicazioni dedicate ai ragazzi delle periferie americane, affinch� fossero distolti dalla tentazione di facili guadagni con la partecipazione a gang criminali, tanto da essere pi� volte candidato al Premio Nobel per la pace". "Il collegamento del 30 novembre - ha aggiunto - vedr� momenti importanti anche a Los Angeles, a San Francisco, a Berkley, a Londra, a Bruxelles, oltre che nelle pi� di 300 citt� collegate".
"Crediamo che l'applicazione della pena di morte sia una sconfitta di civilt�, contraddittoria, perch� abbassa lo Stato allo stesso livello di chi ha ucciso, inoltre - ha dichiarato ancora Marazziti - � applicata a freddo, verso chi non pu� n� reagire n� nuocere. Infine, l'applicazione della pena di morte si mostra totalmente inutile, perch� nessun Paese pu� dimostrar-ne la validit� di deterrente sui reati gravi".
Lia Mancini
|