Comunità di S.Egidio


 

AGI

28/11/2005


PENA MORTE: CIAMPI, LETTA E DESMOND TUTU INCORAGGIANO S.EGIDIO

 

(AGI) - CdV, 28 nov. - "Il Governo Italiano mantiene il suo appoggio alla proposta di una moratoria della pena capitale, che dovrebbe essere varata dall'Onu". Lo afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, in un messaggio ad 'Africa per la Vita', l'iniziativa della Comunita' di Sant'Egidio che alla vigilia della IV Giornata internazionale per l'abolizione della pena di morte ha radunato a Roma i ministri della Giustizia del Senegal, Marocco, Togo, Burundi, Liberia, Niger, Malawi, Benin, Burkina Faso e Repubblica Centrafricana. Accompagnati dal prof. Andrea Riccardi, fondatore della Comunita', dal card. Achille Silvestrini e da mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, i ministri sono stati ricevuti questa mattina al Quirinale da Carlo Azeglio Ciampi, che ha espresso il suo incoraggiamento ai governi africani che intendono abolire la pena di morte.

"L'Africa in questi ultimi anni ha fatto passi da gigante sulla strada dell'abolizione della pena di morte: 13 stati l'hanno abolita dal loro ordinamento giuridico, mentre 20 sono in una situazione di 'moratoria de facto' e non la applicano piu'.

Rimangono 21 gli stati che ancora la annoverano nei loro ordinamenti, ma solo otto di questi vi hanno fatto ricorso negli ultimi anni", ha spiegato ai giornalisti il portavoce della Comunita' di Sant'Egidio, Mario Marazziti.

"Facciamo si' che la pena di morte diventi parte della storia passata", ha chiesto da parte sua ai ministri il premio Nobel per la Pace Desmond Tutu, figura simbolo della lotta contro l'apartheid in Sudafrica. "La moratoria sulla pena capitale non e' sufficiente, bisogna riaffermare il principi del diritto alla vita", ha sottolineato invece il vice presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, ricordando che "ci sono ancora 76 paesi al mondo che applicano la pena capitale".

"Serve un impegno internazionale e sovranazionale perche' l'abolizione passa attraverso di esso", ha poi concluso Mario Giro, della Comunita' di Sant'Egidio, secondo il quale "oggi tra Europa ed Africa e' necessario uno spirito di partnership che trovi nuovo slancio; forse non si puo' parlare di una civilta' euroafricana, ma sicuramente di uno spazio euroafricano in cui la dignita' della persona e' salvaguardata, in cui il diritto alla vita di ciascuno e' messo al di sopra di ogni altra considerazione, come valore della fondante della civilta' mondiale".