�Facciamo si' che la pena di morte diventi parte della storia passata�: le parole del premio Nobel per la Pace Desmond Tutu, figura simbolo della lotta con l'apartheid in Sudafrica, racchiudono lo spirito con cui una dozzina di ministri africani della Giustizia hanno avviato oggi a Roma - su iniziativa della Comunita' di Sant'EGIDIO - un confronto sull'abolizione della pena di morte. E lasciano intendere anche quale sara' il messaggio che oggi i ministri africani porteranno al Quirinale dove li ricevera' il Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi.
E' un segnale importante che supera i confini linguistici e si fonda sugli stessi valori morali ed etici quello che l'Africa manda all'Europa alla vigilia delle giornate delle �Citta' per la vita�, la piu' grande mobilitazione internazionale per fermare la pena capitale che il 30 novembre vedra' l'adesione di 400 citta' nei cinque continenti tra cui Roma che illuminera' il suo monumento simbolo, il Colosseo.
Non e' un caso che l'Africa in questi ultimi anni abbia fatto passi da gigante sulla strada dell'abolizione della pena di morte: 13 stati l'hanno abolita dal loro ordinamento giuridico, mentre 20 sono in una situazione di 'moratoria de facto' e non la applicano piu'. Rimangono 21 gli stati che ancora la annoverano nei loro ordinamenti, ma solo otto di questi vi hanno fatto ricorso negli ultimi anni.
�La moratoria sulla pena capitale non e' sufficiente bisogna riaffermare il principi del diritto alla vita�, ha sottolineato con forza Giovanni Maria Flick, vice presidente della Corte Costituzionale, intervenuto alla conferenza insieme a Virginio Rognoni, vicepresidente del Csm. Nonostante i progressi compiuti, ha detto l'ex ministro della Giustizia, �ci sono ancora 76 paesi al mondo che applicano ancora la pena capitale�. �Serve un impegno internazionale e sovranazionale perche' l'abolizione passa attraverso di esso�, ha rivendicato Flick auspicando su questo fronte una collaborazione sempre maggiore tra i continenti africano ed europeo.
�La battaglia che l'Unione Europea sta conducendo da anni per liberare il mondo dalla pena capitale, trova oggi in Africa una rispondenza sempre piu' forte: i due continenti - ha sottolineato Mario Giro di S.EGIDIO - possono trovarsi insieme in questa lotta di civilta' e umanita' �. �Oggi tra Europa ed Africa e' necessario uno spirito di partnership che trovi nuovo slancio; forse - ha osservato Giro - non si puo' parlare di una civilta' euroafricana, ma sicuramente di uno spazio euroafricano in cui la dignita' della persona e' salvaguardata, in cui il diritto alla vita di ciascuno e' messo al di sopra di ogni altra considerazione, come valore della fondante della civilta' mondiale�.
Al confronto partecipano i titolari della Giustizia di: Benin, Burkina Faso, Burundi, Liberia, Madagascar, Marocco, Malawi, Mozambico,Niger, Repubblica Centrafricana, Senegal e Togo.
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