Comunità di S.Egidio


 

30/11/2005


�Io, innocente, a un passo dalla sedia elettrica

 

Adesso sorride. Saluta e dice: �Hi, salve, sono un errore giudiziario, ma sono viva�. Sunny Jacobs � una donna piccola e forte di 56 anni. Stringe il braccio del marito Peter, un irlandese enorme con una gran massa di capelli bianchi, e non smette di guardarsi attorno, come se si meravigliasse della vita.

Ogni giorno � cos�. Tutte le mattine, quando si sveglia nella sua casa sulla scogliera in faccia all�oceano in Irlanda, fa due passi fino al limitare delle rocce e resta assorta. Prega. Lo ha fatto per 17 anni nel braccio della morte di una prigione in Florida, una cella di sei passi per tre, un letto, il bagno e solo una Bibbia e il Codice civile per non impazzire.

La storia di Sunny Jacobs � incubo, archetipo terribile della follia giudiziaria americana. Lei � una dei 122 condannati a morte negli Stati Uniti, che sono riusciti a dimostrare la propria innocenza e si sono salvati. Sunny � stata rilasciata nel 1993 e da allora gira il mondo per raccontare l�incubo e per spezzare la catena della violenza dell�omicidio di Stato.

Aveva un altro marito nel 1976, quando venne arrestata per un omicidio che non ha commesso. Si chiamava Jessy Tafero. Lui non ce la ha fatta. Lo Stato della Florida l�ha bruciato sulla sedia elettrica nel 1990, prima che riuscisse a dimostrare la sua innocenza. Sunny non ha una lacrima.

Racconta il giorno in cui un uomo l�ha infilata nel tunnel della morte insieme a Jessy e ai suoi due figli, una bimba di tre mesi e un maschio di nove anni. Era una sera d�estate e andavano verso il mare, tardi, i bambini frignavano: �� meglio fermarsi�. Adesso Sunny ripete le parole, proprio come quella notte.

Si fermano in una piazzola dell�autostrada. L�uomo appare dal buio, pistola in pugno. Vuole i soldi e l�auto. Loro scendono, braccia alzate. Ma la rapina si tramuta in tragedia. Due fari bucano la notte, un lampeggiante blu. I due poliziotti non fanno neppure in tempo a parlare che l�uomo spara e li uccide. Si chiama Rawls. Jessy, Sunny e i due figli sono costretti a salire sull�auto della polizia con il rapinatore omicida.

Un�ora dopo la corsa finisce davanti ad un posto di blocco. Tentano una disperata retromarcia, la polizia spara. Rawls si era disfatto della pistola. Gli agenti arrestano tutti.

Al processo Rawls, per avere uno sconto di pena, coinvolge Sunny e Jessy nella rapina e nell�omicidio, nonostante sia l�unico risultato positivo all�esame del guanto di paraffina. Ma le prove in tribunale spariscono. Dice Sunny: �Per un poliziotto se cattura tre assassini c�� una premio e un avanzamento di carriera�.

La corte condanna a morte Jessy. Ma per Sunny non c�� unanimit� sulla pena capitale. Cos� � il giudice ad impugnare e a decidere per lei: sedia elettrica. I bambini sono affidati a un istituito. Sunny li rivedr� nel 1992. In carcere prega e studia diritto per 12 anni. Finch� nel 1988 riesce a far riaprire il processo davanti alla Corte suprema della Florida.

Alcuni avvocati accettano gratis il patrocinio. Lei spiega e rispiega gli accadimenti di quella notte, le prime indagini nella stazione di polizia, quell�esame del guanto di paraffina sparito. Gli avvocati trovano le prove occultate.

Ma per Jessy � troppo tardi. Una notte del 1990 lo legano alla sedia elettrica. A Sunny gli avvocati raccontano tutto, perch� vuole sapere: �� morto bruciato come una carcassa di animale. Hanno dovuto per tre volte dare la scarica. Le fiamme gli uscivano dagli occhi�, dice adesso.

Lei viene liberata nel 1993. Va a vivere con la figlia di 17 anni. Il maschio a 16 anni aveva scelto di abitare da solo. Il vero assassino era gi� uscito di prigione, per vari sconti di pena.

Lo arresteranno di nuovo nel 2002. Sunny adesso milita in un�associazione contro la pena di morte che si chiama �Jounery of Hope�, viaggio della speranza, gira il mondo e va nelle scuole a raccontare che gli omicidi di Stato non fermano la violenza.

Ieri era a Roma invitata dalla Comunit� di Sant�Egidio. Ha trovarlo Peter e la sua casa sulla scogliera e ogni giorno si stupisce della vita.

Alberto Bobbio