Comunità di S.Egidio


 

01/12/2005


La luce dei monumenti contro la pena di morte

 

Vola la colomba di Sant'Egidio e l'arcobaleno della pace sembra illuminarsi oltre le sbarre come hanno fatto ieri, in occasione della quarta giornata mondiale contro la pena di morte, i monumenti pi� importanti di trenta �capitali�, da Berlino a Dakar, da Tirana a Buenos Aires, da Parigi a San Francisco.

Trecentocinquanta citt� si sono collegate in diretta con l'Auditorium di Roma, sulle note di Michael Bubl�, per dire no al capestro: quest'anno l'evento ha avuto una risonanza particolare. Marte-d� scorso Robin Lovitt � stato graziato in extremis dal governatore della Virginia, il quale ha meritato il plauso delle associazioni internazionali che difendono i diritti umani. Ma gi� domani l'iniezione letale attende implacabile Kenneth Lee Boyd nel nord Carolina. Il 13 dicembre � fissata invece l'esecuzione di Stanley Williams, candidato per cinque volte al Premio Nobel per la Pace, se Arnold Schwarzenegger, Governatore della California, non interverr� per sospenderla.

La manifestazione romana si � svolta nel segno ideale di un altro grande anniversario: il 30 novembre 1786 il Granducato di Toscana aveva abolito la pena di morte, realizzando gli auspici che, diciotto anni prima, Cesare Beccaria aveva formulato in Dei delitti e delle pene.

Ancora oggi, nonostante questi illustri precedenti, molte nazioni continuano a praticare la pena capitale: la Cina e gli Stati Uniti guidano la triste classifica. I sistemi possono variare, dalla sedia elettrica al cappio, dalla camera a gas alla fucilazione; il risultato � sempre lo stesso. Purtroppo anche nei Paesi, come l'Italia, nei quali la pena di morte non esiste pi�, non manca chi la invoca per punire i reati pi� gravi: � sempre stupefacente assistere alla meschina strumentalizzazione di questo pregiudizio popolare a cui certe forze politiche non esitano a ricorrere pur di ricavare il consenso. Sbaglia chi pensa sia semplice convincersi che nessuno Stato pu� arrogarsi il diritto di pretendere da un uomo pi� del suo pentimento. Al contrario, si tratta di un valore di civilt� da conquistare giorno per giorno, fuori e dentro ciascuno di noi: ed � significativo che sia proprio la nostra citt� a patrocinare questo appuntamento, accendendo le luci del Colosseo al cui interno, secoli or sono, i morituri, fossero gladiatori, schiavi o cristiani destinati al martirio, salutavano l'imperatore prima di venire sbranati dalla belve.

Eraldo Affinati