Comunità di S.Egidio


 

11/12/2005

GIOVANNI PAOLO II: UNA FIGURA CHE NON PU� ESSERE MESSA IN DUBBIO
PAPA WOJTYLA SEMPRE PI� "SANTO SUBITO"

 

Il nostro tempo rimette in questione tutte le figure attraverso un revisionismo facile. Alla fine tutto diventa grigio. � arrivato il momento di ingrigire Giovanni Paolo II? L�apertura del processo di beatificazione � si � detto � non � avvenuta sotto la pressione di una spinta emotiva? Si comincia a insistere sui lati negativi di papa Wojtyla.

Egli non sarebbe un grande e un santo, ma un personaggio con forti limiti. Alla luce del messaggio cristiano ogni uomo � peccatore. Non si fatica ad ammettere che anche Karol, figlio di Karol Wojtyla e di Emilia Kaczorowska, sia stato un peccatore. Da qui per� comincia la sua grandezza. Un uomo, cresciuto e vissuto in condizioni difficili, � divenuto una figura capace di sentire con amore le pi� diverse situazioni del mondo.

Karol Wojtyla, una volta divenuto Papa, non ha smesso di essere discepolo del Signore. Ha ascoltato e incontrato milioni di persone. Chi lo ha conosciuto sa che poneva domande con umilt�. Anche dopo anni di pontificato, sentiva di dover imparare dagli altri. Nel gusto del contatto diretto si ascrivono anche i viaggi, che l�hanno portato fin nelle periferie del mondo. In 27 anni di pontificato, Giovanni Paolo II � mi permetto di dirlo � � cresciuto sotto i nostri occhi: � divenuto un uomo sempre pi� universale, pi� capace di amore, pi� diretto nel comunicare il Vangelo.

Questo � un segno della sua santit�, che non � un attributo naturale, ma una conquista e un dono. In questo senso � lo si � visto con la malattia �, Karol Wojtyla era sempre pi� un uomo trasfigurato. La sua stessa decisione di restare fino alla fine ha espresso la sua idea radicata della vita come servizio e disponibilit� al martirio.

Giovanni Paolo II era consapevole di essere il Papa, con grande senso di responsabilit�. Doveva decidere e dare orientamenti. E lui l�ha fatto tra consensi e alcuni dissensi. Amava che la gente fosse contenta e rinfrancata dal contatto con lui, ma non si � mai fatto dettare l�agenda dalla popolarit�.

Papa Wojtyla non � stato un decisionista. Sentiva di non doversi risparmiare nel contatto umano e nel servizio pastorale, ma non ha voluto avocare a s� tutte le decisioni. In genere il Papa teneva in gran conto il rispetto per le singole persone. C�era in lui una grande delicatezza nel trattare i casi personali, dominata dalla volont� di non creare dispiaceri inutili o eccessivi. Sono tutti aspetti che emergeranno nel processo di beatificazione.

Il processo serve ad accertare le virt� del servo di Dio, ma anche a raccogliere tante testimonianze sull�uomo, che altrimenti andrebbero perdute. Sono anzi convinto che dovremo studiare a fondo la figura di questo Papa, da un punto di vista storico e teologico. � un vero "Padre della Chiesa" per il cristianesimo del Novecento, che ci riserva ancora grandi sorprese.

La decisione di papa Ratzinger � stata saggia. Non ha proceduto (fatto mai avvenuto in tempi recenti) a un�immediata beatificazione. Ma, d�altra parte, non ha respinto la grande testimonianza del popolo di Dio.

Anche al di l� della richiesta del "Santo subito", nei giorni della malattia e della morte di Giovanni Paolo II, milioni di donne e di uomini hanno sentito questo Papa come un grande riferimento, non solo per la grandezza della sua azione, ma per la santit� della sua vita.

La passione di papa Wojtyla per Cristo e per l�umanit� ci ha contagiato in quei giorni. � quella passione che il suo successore, Benedetto XVI, fa crescere e alimenta. Ricordare Giovanni Paolo II, allora, � restare fedeli a quella passione, che � una delle pi� grandi eredit� religiose del Novecento e una luce di speranza per il nostro futuro.

Andrea Riccardi