Comunità di S.Egidio


 

27/12/2005

Pranzi di Natale in luoghi di culto, istituti per anziani e carceri. Dagli stranieri la richiesta di maggiore integrazione
Pi� della povert� cresce la solitudine in 2.500 con la comunita di Sant'Egidio

 

Si � concluso il Natale della Comunit� di Sant'Egidio, ma non si � spenta la luce della solidariet� che tuttavia quest'anno d� segni di essere lievemente affievolita. Tra volontari e ospiti, nei pranzi che sono stati imbanditi nella scorsa settimana e fino a domenica 25 in chiese, in istituti per anziani e nelle carceri, sono state oltre 2500 le persone coinvolte.

�Il segnale che ci arriva da questi incontri non � un aumento della povert� ma della solitudine� osserva Andrea Chiappori leader della Comunit� di Sant'Egidio a Genova. �All'Annunziata, dove si e svolto uno dei pranzi di Natale ne sono arrivati 150 in pi� di quelli che ci aspettavamo e abbiamo aggiunto un po' di posti a tavola. Ma erano principalmente famiglie di stranieri, cosi pure nel Munizioniere del Ducale dove i trecento commensali erano quasi tutti sudamericani�. Persone con cui la Comunit� di Sant'Egidio ha contatti, sempre, durante 1'anno. Quindi un osservatorio molto credibile. �Gli stranieri non sono, si intende, tutti poveri e meno che mai senza dimora, ma la loro richiesta sempre motto alta e pressante e rivolta all'integrazione, allo stare insieme. Dunque Munizioniere e chiesa dell'Annunziata i due banchetti natalizi pi� popolosi (e all'Annunziata si � cucinato nei locali a fianco) ma erano in centinaia anche nella chiesa di Don Bosco a Sampierdarena, e in via Serra nei locali dell'A-postolato Liturgico. Dove sono stati accolti soprattutto i "senza dimora". Il 23 i volontari di Sant'Egidio si erano recati in carcere, mentre il giorno vigilia avevano radunato attorno a un tavolo gli anziani ospiti dell'istituto Chiossone. Andrea Chiappori annota che quest'anno le strenne �erano un po' carenti�. Infatti sotto 1'albero di piazza De Ferrari i genovesi sono solitamente invitati a lasciare piccoli regali da distribuire alla fine dei pranzi. Borse, thermos, abbigliamento, generi per la pulizia personale, e via dicendo. Non ce n'erano a sufficienza. �Forse sono tempi in cui un diffuso disagio economico fa si che anche lo spirito di fratellanza sia meno disponibile � l�interpretazione dei portavoce di Sant'Egidio. Sono intervenute aziende alimentari, ristoratori, negozi e si � riusciti comunque a non deludere l'aspettativa di nessuno.

D.B.