Comunità di S.Egidio


 

28/12/2005

SOLIDARIETA� organizzato dalla Comunit� di sant'Egidio
Oltre 500 poveri al pranzo di Natale a Santa Maria in Trastevere

 

�Essere qui e la ragione del nostro lavoro quotidiano�. Cos� il sindaco di Roma, Walter Veltroni ha spiegato la sua presenza il giorno di Natale all'interno della Basilica di Santa Maria in Trastevere, dove circa 500 senzatetto si sono seduti a tavola per il tradizionale pranzo di Natale organizzato, come ogni anno, dalla Comunit� di sant'Egidio.

�Venire qua il giorno di Natale - ha sottolineato Veltroni � come tutti gli anni un modo per ricordarsi quale � il vero Natale, che � questo, un Natale di solidariet� e di rapporto con gli altri, che � poi quello che fa la Comunit� di Sant'Egidio�.

Per il sindaco di Roma, che ogni anno il giorno di Natale siede al pranzo dei poveri di Santa Maria in Trastevere, �bisognerebbe fare in modo che nella coscienza dalle persone fosse Natale tutti i giorni. Nel senso della disponibilit� verso gli altri�.

Walter Veltroni ha quindi ricordato che la Comunit� di sant'Egidio �non solo organizza pranzo di Natale ogni anno, ma fa questa cosa tutti i giorni. Come tanti tenta di fronteggiare situazioni di disagio che possono avere motivazioni sociali o personali attraverso quella rete di solidariet�, e di dono di se, che � il modo migliore di stare al mondo e di vivere. La Comunit� di sant'Egidio - ha aggiunto il primo cittadino - lo realizza ogni giorno come tante persone in questa citt� che � una citt� che ha un cuore solidale molto forte..

�E il pap� e la mamma di tutti i pranzi di Natale. A Roma e nel mondo � la famiglia dei senza famiglia che si allarga�. E� questa una delle immagini usate dal portavoce della Comunit� di sant'E-gidio, Mario Marazziti, per descrivere quest'evento che da quasi ventiquattro anni si ripete non solo a Trastevere ma in tutta la Capitale.

�La grandezza � ha spiegato Marazziti � sta nel fatto che tutto ci� sembra normale. Dopo ventiquattro anni i poveri hanno una dignit�, nessuno di noi del resto ha una stanza come questa dove offrire il pranzo ai suoi ospiti�.

Secondo Marazziti qui ogni volta �si stabilisce un'alleanza che fa bene a Roma e fa bene soprattutto all'Italia�.

Laddove �i poveri non sono nemici del nostro benessere. Bens� - ha aggiunto - impariamo a convivere, cos� non ci saranno le rivolte parigine e la solidariet� diventa la chiave quotidiana della vita e non un lusso dei buonisti�.

Per il portavoce della Comunit� di sant'Egidio, �qui c'e il segreto di una grande medicina per una societ� ripiegata su se stessa che tende a scaricare sui poveri le contraddizioni di un consumismo insostenibile. E, dunque, questo � il Natale, � il presepe di san Francesco del Duecento, � il presepe di oggi che insegna che Ges� Cristo � amico dei poveri. E da qui, parte una vita nuova. Insomma, � il mondo come dovrebbe e potrebbe essere�.

Ma quello che e stato organizzato a Roma dalla Comunit� di sant'Egidio non � stato 1'unico pranzo di Natale, in molti altri Paesi, dove � presente la Comunit�, centinaia di poveri, di disadattati e di senza fissa dimora hanno diviso questo importante momento di gioia e di solidariet�.

Nel mondo, infatti, sono sessantacinquemila, di cui venticinquemila solo in Italia, a Roma con novemila ospiti, in 35 pranzi, dei quali duemila a Trastevere.

Soltanto nella Basilica di Santa Maria in Trastevere sono cinquecento i senza casa coinvolti alla mensa della Comunit� di sant'Egidio, serviti dai volontari della Comunit�, per gustare lasagne al forno, polpettone farcito, lenticchie, pur� di patate e, per finire, dolci di Natale e frutta di stagione.

A tavola con loro oltre ai volontari della Comunit� di sant'Egidio e al sindaco di Roma, Walter Veltroni, il Cardinale Roger Etchegaray, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio �Cor Unum�, il Cardinale Ignace Moussa I Daoud, Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Orientate.

Durante il pranzo, fatto di sorrisi, strette di mano e scambi di auguri, musiche natalizie e canti di bambini, i poveri di Roma hanno ricevuto da un Babbo Natale centinaia di regali personalizzati e nominali.

�Avere il proprio nome sul regalo ha spiegato uno dei volontari delta Comunit� - fa uscire queste persona dall'anonimato. In questo c'e il senso del1'essere una famiglia. Molte di queste persone non hanno nessun familiare o parente, per questo cerchiamo di coinvolgerli con una cosa semplice: mettere il nome su un pacchetto regalo�.